“La riforma delle pensioni in pratica non esiste”, ecco l’urlo di Luciano Cecchin

Alessandro Cipolla

14/12/2017

Intervista a Luciano Cecchin, amministratore del gruppo Facebook “41 X Tutti Lavoratori Uniti”, che si scaglia contro il governo: “La riforma Fornero è più viva che mai”.

 “La riforma delle pensioni in pratica non esiste”, ecco l’urlo di Luciano Cecchin

La riforma delle pensioni è ormai vicina al vedere la luce ma non si placano le proteste verso l’operato del governo. Molte delle proposte avanzate dalle parti sociali sono state disattese, causa mancanza di fondi, con anche il fronte sindacale che si è spaccato tra chi vede il bicchiere mezzo pieno e chi invece mezzo vuoto.

Per il gruppo Facebook “41 X Tutti Lavoratori Uniti”, che in un anno di vita ha raggiunto i 36.000 iscritti partecipando anche a diverse trasmissioni televisive, il bicchiere della riforma delle pensioni è invece quasi del tutto vuoto.

L’urlo della rete sulle pensioni

Facendo un passo di lato dalle canoniche voci istituzionali (governo e sindacati), abbiamo cercato di capire quale sia l’umore dei lavoratori che sempre più spesso trovano nel web, soprattutto grazie ai social, il luogo ideale per sfogarsi o informarsi, ma anche per cercare di organizzarsi.

Questo è l’esempio del gruppo Facebook “41 X Tutti Lavoratori Uniti”, una sorta di comitato che dal virtuale della rete è passato poi al concreto delle manifestazioni di piazza e delle ospitate televisive per far sentire la propria voce.

Abbiamo intervistato allora Luciano Cecchin, uno dei fondatori del gruppo che svolge anche la funzione di amministratore. Il suo giudizio complessivo verso la riforma delle pensioni partorita dal governo è di bocciatura totale.

La riforma delle pensioni ormai è quasi pronta mancano solo alcuni ritocchi, qual è il vostro giudizio generale?

Questo Governo non ha fatto nessuna riforma delle pensioni! Niente pensione dopo 41 anni di lavoro, niente per Opzione Donna, niente per gli esodati e niente per la pensione ed il lavoro dei giovani. La legge Fornero e’ viva e attiva più che mai! I maggiori contributi versati da chi e’ stato costretto al lavoro dalle riforme pensionistiche e i risparmi derivanti dalle pensioni più povere erogate dall”Inps, sono stati tolti ai lavoratori per dirottarli a banche, imprese e cooperative per un ammontare complessivo secondo il Mef di oltre 40 miliardi per il periodo 2015-2019. Solo quest’anno sono stati spesi 25 miliardi di euro per salvare le banche, mentre le risorse aggiuntive per le pensioni previste per i prossimi 3 anni non superano complessivamente i 2 miliardi. Soldi questi che poi non sono stati ancora spesi per gli enormi ritardi dei decreti attuativi e l’ostruzionismo burocratico attuato sistematicamente dall’Inps.!

C’è delusione immagino anche per la questione dell’aspettativa di vita.

Il governo ha deciso di aumentare di 5 mesi l’età pensionabile dal 2019 per tutti tranne alcune limitate categorie, negando tutte le evidenze scientifiche internazionali che dimostrano che la diminuzione drastica della aspettativa di vita è dovuta a cause che riguardano tutti gli italiani e non solo alcune categorie di lavoratori. Nel primo trimestre 2017 la mortalità in Italia è aumentata del 15% e l’UE multerà il nostro paese, ma solo dopo le elezioni, per l’inquinamento elevatissimo in Pianura Padana che ogni anno è la causa migliaia di morti. Per i governanti europei la rielezione di un politico ”amico” vale più evidentemente della vita di un bambino che muore per inquinamento in Pianura Padana, sotto le ciminiere delle acciaierie di Taranto o sotto i camini del petrolchimico di Gela. In più ci sono le problematiche della malnutrizione e del global warming che sono in relazione alla diminuzione dell’aspettativa di vita. Per questo è altri motivi abbiamo depositato una petizione, sia alla Camera che al Senato, per abolire l’aspettativa di vita per il diritto alla pensione. Al momento abbiamo raggiunto oltre 42.000 firme e la petizione continuerà per tutto il 2018, per evitare che questa enorme truffa colpisca gli italiani nel 2019.

CLICCA QUI PER FORMARE LA PETIZIONE

Al tavolo sindacale si è consumato uno strappo tra la Cgil e gli altri sindacati, voi da che parte state?

Abbiamo sempre partecipato a tutte le manifestazioni di CGIL, CISL, UIL e i sindacati di base per il lavoro e le pensioni. Abbiamo sostenuto i lavoratori licenziati e siamo al fianco di qualunque sindacato che sostenga i cittadini. Noi siamo convinti che sarebbe necessario uno sciopero generale sui temi non solo delle pensioni, ma anche della sanità, della scuola pubblica e dell’occupazione. Ma la nostra impressione è che chi tratta con il governo sia più attento alla successiva carriera politica in questo o quel partito piuttosto che a curare gli interessi dei cittadini e degli iscritti alle organizzazioni sindacali. Il gruppo 41 x Tutti anche al freddo, con la pioggia e sotto la neve è sempre sceso in piazza a sostenere l’azione sindacale e i diritti delle persone. Riteniamo positivo il riconoscimento dei lavori gravosi ma completamente sbagliata l’impostazione. Dopo 40- 41 anni di lavoro qualsiasi lavoratore e’ usurato. Gli unici che non vogliono mollare la poltrona neanche a 90 anni sono i manager, i magistrati, i professori universitari e i politici. Persone che spesso guadagnano quanto cento operai o impiegati e che una volta in pensione percepiranno pensioni d’oro

Il vostro gruppo è molto seguito, quali sono state le problematiche più frequenti e gravi che i vostri membri hanno evidenziato?

Le persone sono disperate e a volte compiono atti estremi come Concetta, la donna che si è data fuoco dentro l’Inps di Torino a cui va tutto il nostro affetto e solidarietà. Migliaia di persone ci scrivono chiedendo consigli, sfogano tutta la rabbia , spesso siamo costretti a cancellare commenti troppo arrabbiati… Fino a quando le persone si sentiranno ascoltate e capite da gruppi come il nostro la protesta rimarrà in ambito pacifico e democratico, ma se la classe politica continuerà ad essere sorda al grido di dolore e disperazione del suo popolo gli sviluppi e gli esiti futuri saranno drammatici e imprevedibili.

41 anni di contributi per andare in pensione e abolizione delle aspettative di vita, continueranno a essere queste le vostre battaglie?

Certamente, ma insieme a questi obiettivi è indispensabile cancellare la legge Fornero e tornare al sistema retributivo per le pensioni. Stiamo preparando un disegno di legge a iniziativa popolare che sottoporremo al nuovo Parlamento dove dimostreremo, conti alla mano, la piena sostenibilità economica e sociale della nostra proposta. Bisogna sostenere le famiglie e i lavoratori che hanno sempre pagato tasse e contributi, non dare incentivi per la robotizzazione del lavoro o per favorire l’evasione, i paradisi fiscali o i falsi rientri di capitali dall’estero.

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