Lega Nord: detrazione fiscale per cibi che fanno bene. Ecco come funzionerebbe

Giulia Mirimich

14 Aprile 2017 - 15:45

La Lega presenta al Senato una proposta di legge affinché alcuni cibi possano essere soggetti a detrazione fiscale: ecco come funzionerebbe.

Lega Nord: detrazione fiscale per cibi che fanno bene. Ecco come funzionerebbe

Detrazioni fiscali per i prodotti che inseriamo nel carrello? Forse.

La Lega Nord ha presenta una proposta di legge al Senato in materia di detrazioni fiscali al fine di rendere scaricabili una precisa categoria di alimenti. Quali? I famosi cibi genuini, quelli che costituirebbero un toccasana per la salute.

La proposta di legge della Lega tocca un tema su cui è particolarmente alta l’attenzione del Governo, il cui obiettivo sarebbe da tempo quello di riordinare tutto il materiale riguardante le detrazioni fiscali in Italia.

L’idea della Lega sarebbe quella di inserire nell’elenco delle spese detraibili, come farmaci, spese mediche, tasse universitarie, mutuo della prima casa, anche i cibi genuini. Come funzionerebbe la proposta di legge della Lega?

Detrazione fiscale per i beni alimentari: si, ma come?

Il ddl sulla detrazione fiscale per i beni alimentari presentato dalla Lega si riferisce ad una determinata categoria di cibi, quelli che fanno bene alla salute, come suggerisce la dieta mediterranea, da sempre considerata la dieta migliore del mondo, quasi uno stile di vita e un’abitudine alimentare che ci mantiene da anni in salute. D’altro canto, la qualità dei cibi italiani è riconosciuta ovunque, basti pensare all’olio evo, grasso vegetale per eccellenza.

Quale strada seguire per rendere detraibili i beni alimentari?

Secondo il decreto di legge della Lega:

  • il Ministero dell’Agricoltura dovrebbe stilare l’elenco di tutti i cibi che sono riconosciuti come ottimali per il mantenimento di un buono stato di salute;
  • deve essere poi fatta un’ulteriore selezione tra quei prodotti pregiati e le specialità locali di ogni singola regione, che in Italia sono più di 5000, scegliendo quelli più salutari;
  • una volta ottenuto un elenco esaustivo di cibi il cui consumo è considerato funzionale per la salute, la spesa per questi beni dovrebbe diventare detraibile dalle tasse, secondo modalità non ancora specificate.

La proposta della Lega non include un dettagliato bilancio economico, soffermandosi principalmente sul principio della detrazione fiscale e non sui numeri.

L’unica proposta di natura economica sarebbe quella di tagliare gli sconti fiscali inerenti gli integratori alimentari: questo perché molto spesso il loro consumo è legato ad un deficit che potrebbe essere colmato attraverso l’alimentazione, come nel caso delle vitamine. Tuttavia alla Lega è sfuggito un dettaglio non di poco conto: gli integratori alimentari non rientrano nelle 400 e più voci dell’elenco di prodotti detraibili, neanche quando a prescriverli è un medico.

Nei mesi scorsi un decreto di legge simile era stato presentato alla Camera dei Deputati dall’onorevole Vittoria D’Incecco del PD in favore di quegli alimenti considerati salutari in fatto di nutrizione clinica: cibi che insomma aiutavano a combattere la malnutrizione che può affliggere un paziente su cinque ricoverati in ospedale.

Dunque l’idea alla base è quella di dare la possibilità di mangiare meglio, di prediligere quei cibi sani e salutari, con una particolare attenzione anche al portafogli.

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