È finita l’era delle classiche domande ai colloqui di lavoro: arriva il puzzle di Einstein, un rompicapo difficile ma non impossibile per dimostrare il livello di logica. Ecco come funziona e come risolverlo.
Preoccupazione da colloquio? Sei a caccia di tutte le possibili domande che potrebbero farti? Non serve. Molto probabilmente tutto quello che ti basterà sapere è racchiuso in un sano pizzico di ingegno e di logica.
Preparare le domande, leggere articoli, seguire le tracce o anche ripetere un discorso convincente allo specchio sono tutte tattiche oramai superate.
Chi stabilisce che le classiche domande su “che cosa ti piacerebbe fare”, “in che posizione ti vedi”, oppure “perché ti piacerebbe lavorare qui” siano sufficienti per capire se il possibile candidato è idoneo al lavoro?
Per conoscere l’indole di una persona e la sua propensione all’elasticità e al ragionamento i datori di lavoro hanno imparato a selezionare il personale secondo un principio semplice ed infallibile: il puzzle di Einstein.
Ecco tutto ciò che ti basterà conoscere per il tuo prossimo colloquio di lavoro secondo Wade Myers, il direttore generale della nota azienda di Boldmore Growth Partners.
Spesso la maggior parte delle persone sottoposte al test sono solite rinunciare dopo poco perché scoraggiate dalla difficoltà. Ciò che in realtà non sanno è che il puzzle non è poi così impossibile.
Tanto meglio allora conoscere in anticipo il rompicapo di Einstein e non farsi trovare impreparati. Ma come funziona e che cosa prevede? Scopriamolo.
Il puzzle di Einstein: ecco come funziona il rompicapo
Il puzzle di Einstein inizia in maniera molto semplice, con una storia: ci sono cinque case uguali, ma di colori diversi, affiancate l’una all’altra. Dentro ogni casa vivono persone provenienti da nazioni diverse che bevono bevande diverse, fumano sigarette di marche diverse e hanno diversi animali domestici.
Si parte dall’assunto che ciascuna persona di nazionalità diversa non ha lo stesso animale, non fuma la stessa tipologia di sigarette e non beve la stessa bevanda.
Posti questi punti fermi, si procede con alcuni indizi rilevanti al fine di sciogliere il rompicapo: sappiamo che una persona di nazionalità inglese vive nella casa rossa, che uno svedese ha come animale domestico un cane e che un danese beve il tè come bevanda canonica.
In seguito sarà importante sapere che la casa verde è situata sulla sinistra della casa bianca e che il proprietario di questa (la casa verde) è solito bere il caffè. Vi è tra gli abitanti un uomo che fuma le Pall Mall e che possiede un uccello come animale domestico.
Sappiamo inoltre che la persona che abita nella casa gialla fuma le Dunhill e che quello che vive nella casa centrale ama bere sempre il latte. Il norvegese lo troviamo nella prima casa, il fumatore delle American Blend nella casa accanto al proprietario del gatto mentre il proprietario del cavallo si trova vicino al fumatore delle sigarette Dunhill.
Tra gli abitanti delle case colorate vi è un uomo che fuma le sigarette Blue Master e che beve la birra e un tedesco che fuma le Prince. Sappiamo che il norvegese abita accanto alla casa blu e che l’uomo che abita accanto al fumatore di American Blend è solito bere acqua.
Alla fine di tutto questo, la domanda finale che vi verrà posta è la seguente: chi avrà come animale domestico il pesce?
Il puzzle di Einstein: ecco come risolverlo
Risolvere il puzzle di Einstein non è impossibile, anzi. Ma prima di tutto, prima anche solo di iniziare ad ipotizzare una possibile soluzione, occorre munirsi di carta e penna per fare i calcoli di rito.
Il modo migliore per non perdere il filo del ragionamento e per tenere in considerazione ogni piccolo aspetto del rompicapo è costruire una scheda, o meglio una tabella a doppia entrata dove da un parte segneremo in ogni casella le varianti (nazionalità, colore, animale, bevanda e sigarette) mentre dall’altra le cinque case di colori diversi.
In base al fatto che l’uomo che vive nella casa al centro beve il latte e che il norvegese abita nella prima casa, possiamo riempire due caselle sulla griglia. Poi, andando avanti, possiamo compilare altre tre caselle sapendo che la casa verde è situata a sinistra di quella bianca e che il proprietario di questa beve caffè.
Sappiamo anche che il norvegese vive accanto alla casa blu, elemento che ci permette di riempire un’altra casella. Il primo indizio ci permette di capire che l’inglese sta nella casa rossa che deve essere obbligatoriamente quella centrale visto che nella prima vi è il norvegese.
Della prima casa possiamo dire con sicurezza che è gialla, visto che è l’ultimo colore rimasto e che il suo proprietario fuma le Dunhill. A seguire l’indizio che ci rivela che il proprietario del cavallo vive accanto all’uomo che fuma Dunhill ci fa capire che dovremmo posizionarlo accanto al norvese. Procedendo ad esclusione coloro che bevono birra e tè possono stare solo 2 e/o 5, pertanto il norvegese è colui che beve acqua.
L’uomo della casa 2 allora sarà colui che fuma le American Blend e sapendo che colui che beve la birra fuma anche le Blue Master, siamo pur certi che il danese beve tè. Sempre in base al fatto che la persona che fuma Blue Master beve birra, se ne deduce che la birra viene bevuta dal proprietario della casa 5.
Il tedesco che fuma le Prince andrà di conseguenza nella casa 4, l’ultima rimasta. Se lo svedese sta nell’ultima casa, cioè la 5, il possessore dell’uccellino è l’inglese che fuma le Pall Mall.
Alla fine della compilazione ci accorgiamo che se il padrone del gatto vive accanto all’uomo che fuma le American Blend pertanto il proprietario del pesce deve essere per forza il tedesco.
A livello teorico può sembrare complicato, ma con il supporto della tabella non è impossibile. Basti pensare che Myers sottopose il test ad un ragazzo che lo risolse in 3 minuti e venne immediatamente assunto. Dopo poco più di un anno il ragazzo prodigio divenne il direttore generale per le operazioni in Europa della sua azienda.
Se vi sentite dei cervelloni incompresi, se volete scalare le vette del successo e dimostrare a tutti la vostra intelligenza, sottoponetevi al test di Einstein che poi forse non è stato inventato neanche da Einstein ma che vi potrà rendere geni lo stesso.
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