La sicurezza dei dati online: gli ultimi sviluppi

admin

13 Settembre 2016 - 15:00

La protezione dei dati personali su internet: quali tutele e quali rischi Whatsapp, Facebook, ecommerce e non solo?

La sicurezza dei dati online: gli ultimi sviluppi

Quello sul trattamento e della tutela dei dati personali in rete è un dibattito sempre acceso, che nei giorni scorsi ha conosciuto in Italia una rinnovata eco anche per effetto delle vacanze romane di Mark Zuckerberg, il founder di Facebook.

Gli strascichi polemici lasciati dalla visita del giovane imprenditore si inseriscono, in realtà, in un quadro di malcontento internazionale, di cui la Commissione Europea ha recentemente deciso di farsi portavoce. Risale a circa due settimane fa la notizia, data dal Financial Times, secondo la quale quest’ultima avrebbe presentato proprio in questi giorni una bozza di legge per regolamentare i servizi di videochiamate e messaggistica istantanea come Skype e Whatsapp.

Obiettivo di tale legge è garantire agli utenti di simili applicazioni un maggiore grado di protezione dei dati personali. Ha destato, ad esempio, non poca preoccupazione a livello globale l’ultimo aggiornamento di Whatsapp Messenger, che implica l’autorizzazione alla trasmissione dei dati sensibili a Facebook.

In parole povere, il colosso di Palo Alto avrà accesso ai dati forniti dagli utenti Whatsapp e potrà quindi studiarne gusti e preferenze per indirizzare loro annunci pubblicitari sempre più “pertinenti” e suggerire nuovi potenziali “amici” ogniqualvolta inseriscano un nuovo contatto su Whatsapp.

Anche negli USA si respira ormai da tempo aria di bufera: al momento dell’acquisizione di Whatsapp nel Febbraio 2014, infatti, Facebook aveva dichiarato pubblicamente che avrebbe rispettato tout court gli accordi sulla privacy sottoscritti dagli utenti dell’applicazione di instant messaging, tra i quali rientra, appunto, il divieto di trasmissione dei numeri di telefono a scopi pubblicitari.

Così rassicurava dalla sua anche Jan Koum, co-founder di Whatsapp:

“Ecco cosa cambierà per voi utenti: nulla. WhatsApp resterà autonomo e indipendente“.

Un impegno al quale quest’anno Facebook sembra invece essere clamorosamente venuto meno.

In realtà un sistema per arginare, seppure in minima parte, lo strapotere di Facebook c’è ed è già a disposizione degli utenti di Whatsapp. Se infatti non si può ostacolare il passaggio dei dati personali al database del social network, è però possibile impedirne l’uso ai fini dell’invio di pubblicità mirate.
A questo scopo è sufficiente accedere alla voce Account del menu Impostazioni di Whatsapp e togliere la spunta dalla voce “Condividi info account”.

Il problema della protezione dei dati sensibili, tuttavia, non riguarda soltanto l’uso di applicazioni di messaggistica quali Whatsapp, iMessage o Facetime, ma anche quello di siti di e-commerce e, più in generale, piattaforme sulle quali avvengono transazioni di tipo economico. Solo nel mese di Maggio di quest’anno, ad esempio, sono state bloccate in Italia 49 pagine fraudolente.

Prima di immettere i propri dati bancari e procedere a un acquisto bisognerebbe sempre accertarsi che il sito fornisca sufficienti garanzie di sicurezza.

Una di queste è senza dubbio la chiara segnalazione di una serie di informazioni obbligatorie a cui un sito di commercio online è chiamato a dedicare un’apposita sezione, tra le quali indirizzo geografico, contatti e codice fiscale o partita iva.

Un altro indicatore inequivocabile della sicurezza di una pagina è costituito poi dalla presenza di un certificato SSL, rivelato da una “s” aggiuntiva posta nell’indirizzo immediatamente dopo la sigla “htttp”.

SSL è un protocollo crittografico grazie al quale lo scambio di informazioni sensibili avviene in forma cifrata: il pericolo che queste siano accessibili a terzi ne risulta notevolmente ridotto. I provider di servizi internet, come 1and1.it, ad esempio, mettono a disposizione degli utenti della rete strumenti per testare la validità del certificato SSL di un sito, utili anche per chi possiede un piccolo sito di e-commerce e vuole accertarsi che le misure protettive adottate siano attive e sempre aggiornate.

Immagini:

Flickr Internet Law by Blogtrepreneur CC BY 2.0

Flickr iOS7 Homescreen blurred (DSC_0719) by Jan Persiel CC BY 2.0

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