La ricchezza delle famiglie italiane è sempre stata una risorsa per il nostro paese.
La capacità di risparmio, la diffidenza nei confronti dell’indebitamento per futili motivi e, in definitiva, la capacità dei cittadini del bel Paese di comportarsi da sagge formichine è senza dubbio ciò che ci ha distinto in positivo anche rispetto a paesi ben più virtuosi.
Purtroppo la crisi sta ormai logorando anche la ricchezza delle famiglie italiane.
La crisi attacca anche le famiglie
Secondo i dati diffusi da Bankitalia la ricchezza netta delle famiglie ha subito un brusco smottamento verso il basso nel 2011.
- In primo luogo Bankitalia mette alla luce come la ricchezza netta complessiva delle famiglie italiane abbia subito una flessione degna di nota: -0,7%.
- La ricchezza pro-capite è tornata a livelli degli anni novanta, registrando, a prezzi invariati, una flessione del 3,7%.
- Allo stesso tempo si è registrata una diminuzione delle attività finanziare del -3,4%.
- Per contro, si è assistito ad un incremento della passività: + 2,1%.
- Se va registrato un incremento pari al 1,3% del valore delle abitazioni, dei terreni e dei beni immobili in genere, ad esso va sottratto un -1,4% per via dell’inflazione.
- Il 2,8% delle famiglie si fa carico di una ricchezza netta negativa, ha cioè accumulato debiti tali da portare il proprio valore di ricchezza in rosso.
- I primi mesi del 2012 procedono lungo la stessa china registrando un ulteriore diminuzione della ricchezza netta: -0,5%.
Cresce la diseguaglianza
Non solo la ricchezza media netta degli italiani è diminuita, ma la sua distribuzione nella popolazione è assolutamente incongrua.
- Metà delle famiglie italiane detiene solo il 9,5% della ricchezza netta.
- Il 45% delle ricchezze si concentra infatti nelle mani di un’esigua fetta di cittadini: appena il 10%.
- Il cosiddetto indice Gini, che misura il grado di crescita delle diseguaglianze relative alla distribuzione economica, segna un costante aumento.
Le risorse degli italiani
Malgrado si registi una flessione della ricchezza netta degli italiani, essa risulta ancora piuttosto elevata: 8.169 miliardi di euro alla fine del 2011.
Se questa ricchezza fosse distribuita equamente nella popolazione (ma abbiamo visto che non lo è...) corrisponderebbe a circa 140.000 euro pro-capite.
Questa cifra rispecchia la ricchezza netta totale delle famiglie, comprensiva cioè della somma di tutte le fonti di reddito e del valore di oggetti preziosi, terreni e immobili, al netto delle passività derivanti dai debiti.
Il dato rivela una ricchezza pari ad 8 volte il reddito disponibile.
Il resto del mondo
Per una volta il nostro Paese non sfigura in una classifica e si attesta tra i virtuosi.
Se in tema di ricchezza Inghilterra e Francia fanno meglio di noi (rispettivamente 8,2 e 8,1 volte il reddito disponibile) siamo comunque davanti a Giappone (7,8), Canada (5,5) e Usa (5,3).
Ancora meglio i livelli di indebitamento che in Italia non superano i 900 miliardi, una percentuale pari al 71% del reddito disponibile.
Percentuale che in Francia e in Germania sale al 100% del reddito; negli Stati Uniti e in Giappone arriva al 125% del reddito; in Canada al 150% e nel Regno Unito al 165%.
© RIPRODUZIONE RISERVATA