La bolletta dell’acqua si pagherà in base al reddito. Ecco tutte le novità del ddl ambiente

Valentina Brazioli

19 Novembre 2013 - 18:55

Bolletta dell’acqua in base al reddito? Sì, ma non solo: ecco tutte le misure previste dal disegno di legge sull’ambiente collegato alla Legge di Stabilità.

La bolletta dell’acqua si pagherà in base al reddito. Ecco tutte le novità del ddl ambiente

Tariffa sociale per l’acqua, niente distacco per i morosi e un Fondo di garanzia per gli investimenti nelle infrastrutture idriche. Queste, in breve, le misure in materia di acqua contenute nel disegno di legge collegato alla Legge di Stabilità, varato lo scorso 15 novembre dal Consiglio dei Ministri, che sembra confermare una certa vocazione per la green economy da parte del Governo Letta.

Il referendum sull’acqua 2011

Con sorpresa di molti, infatti, si è finalmente giunti a una qualche forma di adeguamento normativo in seguito al referendum sull’acqua che si tenne nel nostro Paese durante il 2011, il quale (tra i vari quesiti finiti ormai nel dimenticatoio) chiedeva proprio di esprimersi sulla privatizzazione degli enti che gestiscono la rete e la distribuzione dell’acqua in Italia. Ma, in particolare (e forse inaspettatamente), il nodo gordiano referendario si rivelò alla fine essere l’abolizione dalla cosiddetta “remunerazione del capitale investito dal gestore”, prevista – prima della consultazione referendaria - fino a un massimo del 7%. Fu infatti quello il quesito che riuscì, suo malgrado, a sancire la fine degli investimenti privati nella gestione delle risorse idriche.

Il Fondo di garanzia per gli investimenti nelle infrastrutture idriche

Il ddl collegato alla Legge di Stabilità giunge quindi con l’ambizioso obiettivo di recepire il messaggio politico del referendum sulla natura pubblica dell’acqua in Italia, ma anche di correggerne eventuali effetti distorsivi. E proprio da questo punto di vista si segnala la costituzione, a partire dal 2014, di un apposito Fondo di garanzia per garantire adeguati interventi alle infrastrutture idriche. Questo è infatti quanto previsto dall’articolo 25, che prevede di alimentare il suddetto fondo con una specifica componente della rinnovata tariffa per l’acqua, allo scopo di intervenire anche sulle reti di fognatura e depurazione.

Acqua per tutti gli utenti a basso reddito

Ma, ovviamente, la disposizione che ha avuto maggiore riscontro mediatico è stata quella sulla tariffa a condizioni agevolate per garantire l’accesso universale all’acqua per tutti gli utenti domestici a basso reddito. Infatti, l’obiettivo di quella che si configura come una vera e propria “tariffa sociale” (così come l’ha definita il Ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando) è quello di assicurare ad ogni individuo l’accesso all’acqua necessaria per soddisfare tutti i suoi bisogni fondamentali.

Stop al distacco per i morosi

Sulla stessa linea, troviamo inoltre l’intervento in merito al possibile distacco dell’acqua per morosità, regolamentato dall’articolo 27 del disegno di legge. Stando anche alle parole del ministro Orlando, vista la peculiarità del bene acqua, non si potrà più lasciare all’azienda idrica la facoltà di decidere in piena autonomia del distacco dell’acqua. Un provvedimento sicuramente meritorio, atto ad assicurare un livello minimo di fornitura di acqua anche agli utenti morosi, che suscita però qualche perplessità per la concreta possibilità di imbattersi nei soliti furbetti, che finirebbero con l’accollare i costi della loro fornitura idrica ai cittadini onesti.

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