Una legge taglia le pensioni ai cittadini che non hanno pagato le tasse per problemi economici. Il rischio di default potrebbe essere dietro l’angolo e la Grexit fa paura.
In Grecia la legge taglia pensioni mieterà molte più vittime quest’anno e il governo comincia a fare cassa in vista della scadenza di luglio. La legge Katseli è infatti pronta a calare la sua scure, tagliando così i fondi a oltre 75 mila professionisti che potrebbero trovarsi ben presto senza soldi.
L’incontro di lunedì 20 febbraio con i creditori non ha infatti trovato una soluzione definitiva.
I mercati sono stati spinti dall’ottimismo e hanno portato così i bond decennali greci a performare meglio. Rimane però una situazione incerta e soprattutto lontana dalla richieste avanzate dal Fondo Monetario Internazionale.
Il gruppo a Bruxelles ha infatti escluso che possa avvenire un taglio del debito del paese, che dovrà inoltre restituire il prestito nei tempi stabiliti.
Una brutta notizia per il governo greco che dovrà rafforzare le misure di austerità e cercare di trovare nuovi finanziamenti per riuscire a raggiungere gli obiettivi che i creditori hanno posto.
Il salvataggio però sembra che ci sarà e che per la Grecia sarà l’unico modo per salvarsi dal default finanziario.
Le decisioni finali arriveranno a marzo, ma Tsipras si porta avanti con il lavoro e cerca di fare cassa, mentre a fare le spese della situazione sono, come sempre, i cittadini e i contribuenti.
Il taglio delle pensioni potrebbe infatti portare la Grecia ad una situazione di povertà estrema, mettono in ginocchio la sua classe media.
Crisi greca: arriva il taglio delle pensioni per 75mila persone
La spesa pubblica è stata ridotta all’osso, la sanità è in condizioni da terzo mondo, ma la Grecia deve prepararsi a nuovi tagli e a nuove grandi sofferenze. L’europa infatti non accetterà di finanziare il paese se non con nuove manovre di austerità.
Un nuovo piano di lacrime e sangue pesa sulla testa della nazione, ma questo non sembra essere ancora abbastanza.
La legge Katseli (n.4336/2015), che da anni ormai fa discutere, ma che il governo non si è mai curato di sistemare, torna a fare paura. La legge prevede che i cittadini che non abbiano le carte in regola con il fisco non possano avere assistenza sanitaria, si vedano tagliata la pensione e soprattutto pignorati i beni.
Un problema che sta infuocando le piazze della Grecia e che coinvolge oltre 75mila liberi professionisti.
Le battaglie cercano di arrivare ad una dilazione delle tasse da versare, in modo da poter ricevere l’assegno pensionistico. Al momento invece non è prevista questa modalità e i pensionati si vedono bloccato l’assegno e l’impossibilità di ottenere poi il contributo in base ai soldi versati nel periodo di lavoro.
In questi casi infatti poi l’assegno pensionistico viene adeguato agli standard che vigono nel momento di riattivazione.
La legge è attiva da anni, ma con i problemi attuali della Grecia, con gli ultimi dati sull’occupazione e sulla crescita economica, i cittadini sui quali ciò ricade sono molti di più.
Le ultime stime parlano infatti del 34% dei cittadini che nel 2017 non riuscirà a far fronte ai suoi debiti.
Il 21% delle famiglie inoltre in Grecia sono in ritardo con le tasse e non sono in grado di pagare i debiti per l’anno in corso, data la mancanza di entrate. In una situazione di questo tipo è facile intuire come una legge di questo tipo colpirà tantissimi pensionati.
Dobbiamo anche considerare che i ricorsi e le cause hanno tempi lunghissimi e prima che l’assegno venga riattivato passano anni. Ciò comporta che le persone potrebbero non vedere i soldi della propria pensione per molto tempo.
In questo periodo però non vi sono delle forme assistenziali e la persona deve vivere cercando un modo per arrivare a fine mese.
A nulla sono servite le proteste degli anni passati, il ministro del Lavoro ha sempre passato sotto silenzio la questione e non se ne è mai occupato.
Così adesso 75mila famiglie (in Grecia oltre il 47% delle famiglie vive con l’unica entrata della pensione di un familiare) potrebbero trovarsi senza soldi e senza assistenza sanitaria.
Una situazione però che non sembra interessare ai media o ai capi di governo, che invece continuano a cercare di capire cosa la Grecia potrà tagliare per raggiungere gli obiettivi che sono stati posti.
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