Draghi annuncia l’intento di voler avviare l’acquisto di titoli sovrani per sostenere i mercanti finanziari e consentire agli stati UE di concentrarsi sulle politiche strutturali, per tornare a crescere.
La BCE sta valutando l’adozione di politiche “non convenzionali”, compreso l’acquisto di vari asset, tra cui anche i bond sovrani, per sostenere le economie dell’eurozona. Mario Draghi, presidente della BCE, per la prima volta, parlando alla commissione Affari monetari del Parlamento europeo, si espone in maniera nitida su quale sarà l’indirizzo sulla politica monetaria delle BCE.
Il sostegno alla stabilità dei mercati
Per contrastare il peggioramento della crisi economica e per contenere i rischi al ribasso sulle prospettive economiche a breve termine la BCE sembra aver deciso, finalmente, la strada da intraprendere. Dopo mesi di stallo, finalmente la Banca Centrale Europea potrebbe iniziare ad iniettare nuova liquidità nel sistema economico, per stimolare gli investimenti, pubblici e privati, ancora frenati dai tanti rischi geopolitici, che minano la fiducia del sistema. La ripresa resta ancora messa a rischio da disoccupazione e capacità produttiva inutilizzata.
Lo stimolo all’economia
Con l’acquisto di titoli del debito pubblico la BCE potrà immettere liquidità direttamente nelle banche, che in molti casi detengono direttamente i titoli, per utilizzarla finanziare investimenti privati delle imprese. Allo stesso tempo i titoli pubblici acquistati dalla BCE garantiranno una maggiore sicurezza su possibili speculazioni sugli stessi, evitando pericolosi vortici speculativi al ribasso. La stabilità dei mercati, consentirà poi agli Stati dell’eurozona di dedicarsi con più vigore alle riforme strutturali. Secondo il numero uno della BCE è fondamentale investire in riforme strutturali, gli stati che lo hanno già fatto hanno visto un maggiore “slancio all’economia, alla produttività e alla creazione di nuovi posti di lavoro”, perché da sola la politica monetaria, non può bastare se non è accompagnata da riforme di tipo economico e industriale.
Inoltre per Draghi è importante pensare ad una più ampia integrazione dei mercati finanziari. Da sottolineare in questo ambito come nelle ultime settimane sia entrata in vigore la vigilanza unica bancaria: per il momento valida solo per le principali banche del vecchio continente, ma destinata ad allargarsi all’intero sistema non appena sarà possibile.
Il punto sull’euro
Per quanto riguarda l’euro Draghi ha risposto chiaramente ad un quesito posto: “l’euro è irreversibile e la BCE farà tutto quello che è necessario nell’ambito del suo mandato” per rafforzarlo. Quanto all’inflazione, 0,4% ad ottobre, la BCE si aspetta che rimarrà invariata nel breve termine ma tornerà a crescere lentamente sia nel 2015 che nel 2016. Per questo motivo sarà monitorata da vicino per stabilizzare l’andamento dei prezzi.
L’obiettivo di politica economica della BCE è quello di riportare l’inflazione intorno al 2% e consentire una ripresa graduale dell’andamento dei prezzi, anche se i rischi al ribasso permangono.
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