LEAP/E2020: Euroland 2012-2016, quale sarà il futuro dell’Europa? (Parte 2)

Federica Agostini

27/07/2012

LEAP/E2020: Euroland 2012-2016, quale sarà il futuro dell’Europa? (Parte 2)

Nella prima parte del LEAP/E2020, relativa al periodo 2012-2013, abbiamo visto come gli anni a venire sanno fortemente marcati dalla stabilizzazione istituzionale ed economico-finanziaria dell’Eurozona.

Invece, a partire dal 2013 avremo la possibilità di vedere una nuova maturità Europea a livello internazionale.

I vecchi assi dell’economia saranno rimpiazzati e, secondo il LEAP/E2020, il nuovo assetto dell’economia internazionale sarà rappresentato dalla congiuntura: Eurozona + BRICS.

Euroland 2012-2016 (Parte 2) - 2013-2015 Definizione delle strategie internazionali dell’Eurozona

La crisi, ed in particolare il violento attacco sofferto dall’Eurozona da parte di quelli che avrebbero dovuto essere i suoi alleati (cioè Regno Unito e Stati Uniti) ha modificato la percezione di quelli che sono gli interessi vitali dell’Eurozona, non solo per le elite, ma anche per i cittadini.

Il 2010/2011 ha mostrato ai leader Europei che i loro alleati potevano essere presenti anche a Mosca, come a Pechino o a Nuova Delhi o Brasilia, come anche a Londra o Washington; allo stesso modo, anche il futuro degli sviluppi economici, tecnologici o commerciali potrà trovarsi altrove.

Europa - Stati Uniti - Regno Unito: il vecchio asse

Lo sdoppiamento dell’asse geopolitico Europa/USA/Regno Unito è cominciato a partire dal 2002/2003, con l’invasione dell’Iraq. Questo disgregamento può essere stato celato dall’ingresso politico, in molti paesi d’Europa, di personaggi supportati anche da Washington.

La crisi ha colpito e mandato in frantumi il modello anglosassone. L’attacco all’Eurozona ha mostrato come Londra e Washington fossero soltanto alleati di circostanza per l’Europa, relegando la relazione transatlantica che dura da decenni, a poco più che un relitto.

Tra il 2013 ed il 2015, la relazione sull’asse Europa/USA/Regno Unito si cristallizzerà ulteriormente.

Da una parte, il ritorno della Francia in stile Mitterand-Gaulle implicherà un importante aggiornamento con la NATO, nel 2013.

La situazione sarà particolarmente favorita da una (ri)evoluzione della vecchia macchina transatlantica, poiché gli Stati Uniti non avranno più gli strumenti finanziari per imporre la loro visione sugli apparati miliari e diplomatici d’Europa e poiché la stessa analisi strategica delle zone in questione si rivela sempre più divergente.

Il futuro dell’Europa con la NATO

Le decisioni Europee riguardo alle questioni internazionali saranno sempre più in divergenza con quelle di Washington e Londra, soprattutto riguardo ai problemi maggiori: Iran, Israele/Palestina, Cina, Russia etc.

In altre parole, l’Eurozona pretenderà il comando sulla scena della Difesa europea (per quanto riguarda la NATO, ad esempio, potrebbe pretendere la nomina di Generali Europei, cui seguirebbe la decisione del ritiro della armi nucleari Statunitensi basate in Europa). Al contempo, l’Eurolandia pretenderà la possibilità di costruire sedi operative per la difesa comune. Gli Stati Uniti non avranno né grande desiderio, né grande capacità di opporsi a tale fenomeno poiché i trend della politica interna mostrano che presto verranno tagliati fondi e spese agli investimenti militari.

Consiglio di Sicurezza Europeo

Probabilmente, dopo il 2012, assisteremo alla creazione del network geopolitico europeo che comporterà tre consistenti innovazioni:

- I voti del Consiglio di Sicurezza saranno "supervisionati" dal meeting dell’Eurozona, per determinare la posizione dei paesi riguardo alle decisioni in atto.

- il supporto per vaste riforme del Consiglio di Sicurezza e istituzioni internazionali superiori, con la creazione di specifici posti per l’Eurozona anziché posti nazionali.

- stabilizzazione della commissione nucleare dell’Eurozona.

L’asse EURO-BRICS che rivoluzionerà il mondo

L’Eurozona approderà prontamente alla rete dei paesi BRICS poiché gli interessi economici, commerciali, finanziari, monetari e geopolitici delle due aree economiche convergono.

Riguardo alla relazione EURO-BRICS si confermano due elementi importanti:

- Al più tardi nel 2015, si terrà un summit EURO-BRICS che illustrerà l’indipendenza internazionale dell’Eurozona;

- Tale relazione sarà sottolineata dall’apparentemente paradossale importanza che l’Europa costituisce per le economie BRICS.

La rete BRICS è un progetto ancora molto fagile, si tratta di 5 zone (Brasile, Russia, India, Cina, Sud Africa) molto differenti tra loro e talvolta in contrasto, tuttavia, sono accomunate dalla volontà di poter far sentire la propria voce sul piano internazionale.

L’istituzione di un asse EURO-BRICS rappresenterebbe un rafforzamento del "grado di influenza" di questi paesi. Inoltre, poiché ogni membro del BRICS avrebbe voce con l’Europa, questo potrebbe portare alla creazione di differenti sotto-assi necessari tanto per i BRICS quanto per l’Europa.

Dunque, il nuovo asse EURO + BRICS potrebbe avere un peso tale da cambiare l’assetto della governance mondiale, di ribilanciare il sistma monetario internazionale, soprattutto rimpiazzando il Dollaro Americano come valuta globale.

A partire dal 2012, l’opinione pubblica europea divverrà maggiormente propensa a spingere verso tai innovazioni, portando ad una maggiore cooperzione tra Eurozona e BRICS.

Tuttavia, tale fruttuosa cooperazione, lascia spazio ad inevitabili questioni riguardo al mercato internazionale. A tali domande si risponde con la possibilità, generata da questo nuovo asse, di un framework comune tra Europa e BRICS.

Quando si animerà il nuovo asse?

La cooperazione comincerà, seppure a livello embrionale, nel 2013 al G20 di Mosca, il primo meeting ad "est".

La Russia potrà fare domande "taboo" al tavolo del summit, ad esempio riguardo al futuro del Dollaro USA nel sistema globale.

Il G20 di Mosca sarà l’occasione per l’Eurozona e per i BRICS di scoprire se siano in grado di lasciarsi alle spalle "il mondo prima della crisi" per costruire quello che sarà "il mondo dopo la crisi".

Se il test dovesse risultare positivo, l’asse EURO-BRICS potrebbe partire verso un cammino promettente.

Solo in questo modo, il G20 avrebbe finalmente legittimato il suo ruolo: l’associazione all’interno del quale si disegna e prepara il futuro del mondo.

Non dimentichiamo che Eurozona e BRICS rappresentano la maggior parte della popolazione e della ricchezza mondiale.

Traduzione per Forexinfo.it a cura di Federica Agostini - Fonte: LEAP/E2020

Leggi anche: LEAP/E2020: Euroland 2012-2016, quale sarà il futuro dell’Europa? (Parte 1)
LEAP/E2020: Euroland 2012-2016, quale sarà il futuro dell’Europa? (Parte 3)

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