Crolla il fatturato dell’industria italiana nel mese di gennaio. L’Istat Parla di "calo importante". Tramontato il barlume di speranza sorto a dicembre?
Sembra un malato terminale che lotta per sopravvivere, ma nonostante i vari tentativi, non riesce a riprendersi. Questo è ormai il volto dell’industria italiana, una realtà in profonda crisi che non riesce a rialzare la testa nonostante i proclami, le cure e le promesse.
Nel mese di gennaio il fatturato industriale dell’Italia è sceso dell’1,6% rispetto al mese precedente, con ribasso dello 0,9% sul mercato interno e del 3,1% su quello estero. Questo il dato diramato ieri dall’Istat che parla di un calo "abbastanza importante".
Eppure il dato di dicembre ci aveva fatto ben sperare, un +1,4% su base mensile e +0,9% su base annua che in molti pensavano, o almeno speravano, testimoniasse un’inversione di tendenza attesa da anni. E invece il trend continua ad essere più negativo che mai: sull’ anno la riduzione di gennaio è del 2,5%, un ribasso non solo importante, come sottolinea l’Istat, ma sempre più preoccupante.
Giù anche gli ordini, scesi a gennaio del 3,6% rispetto a dicembre, mentre nel confronto con il 2014 l’indice grezzo degli ordinativi si è ridotto del 5,5 per cento.
Secondo Confindustria, il crollo sarebbe imputabile a "fattori di calendario" e in qualche modo compensato dal dato sulla produzione industriale che a febbraio potrebbe essere salita dello 0,4% dopo il -0,7% di gennaio. Nel caso in cui questo risultato venisse confermato significherebbe che nel primo trimestre del 2015 il PIL italiano potrebbe salire dello 0,2%.
Se vogliamo guardare il bicchiere mezzo pieno, alcuni settori dell’industria italiana nello stesso periodo di tempo analizzato (gennaio) hanno registrato risultati più che positivi: il fatturato del segmento degli autoveicoli è cresciuto del 18,9% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente. Segno più anche per gli ordinativi di auto che segnano +14,2%. L’insieme dei mezzi di trasporto vede, invece, un incremento del fatturato pari al 10,1% ma un ribasso degli ordinativi del 9,2%.
L’Istat comunica inoltre che gli indici destagionalizzati del fatturato mostrano un aumento congiunturale per i beni intermedi (+0,3%). Negativi invece l’energia (-13,6%), per i beni strumentali (-2,2%) e i beni di consumo (-0,4%). L’indice grezzo del fatturato scende, a livello tendenziale, del 5,6%.
Infine, l’Istituto italiano di Statistica sottolinea che:
Per il fatturato l’incremento tendenziale più rilevante si registra nella fabbricazione di mezzi di trasporto (+10,1%), mentre la maggiore diminuzione riguarda la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (-27,0%).
Per gli ordinativi totali, si registra una diminuzione congiunturale del 3,6%, sintesi di un aumento dello 0,7% degli ordinativi interni e un calo del 9,0% di quelli esteri.
Nel confronto con il mese di gennaio 2014, l’indice grezzo degli ordinativi segna una variazione negativa del 5,5%. L’incremento più rilevante si registra per i prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+3,0%), mentre la flessione maggiore si osserva nella fabbricazione di mezzi di trasporto (-9,2%).
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