La Polonia, scrive Paul Krugman sul suo blog (The Conscience of a Liberal), è ancora in tempo per salvarsi dalla trappola Euro, ma i leader politici sembrano essere determinati nel voler dare un’altra possibilità al disastro.
Nonostante l’apertura ad un referendum sull’adesione all’euro, in generale la classe politica è molto fiduciosa dell’esito positivo del voto degli elettori e per il 2015 la Polonia si prepara all’Euro. Ma, scrive Krugman, entrare nell’Euro è come "sbattere la testa contro un muro"; è una trappola senza via di scampo.
Il fortunato caso polacco
Scrive Krugman:
"Quella della Polonia, è una delle poche storie di successo in Europa. Ha evitato la pesante recessione che ha colpito molti paesi della periferia dell’Euro, anzi ha registrato un importante recupero."
La curva del PIL polacco è in crescita, nonostante i recenti vacillamenti, dovuti principalmente all’austerity fiscale e alla decisione di alzare i tassi di interesse nel 2011, "nel tentativo di emulare la BCE", scrive l’economista.
A cosa si deve il successo polacco?
Segue Krugman:
"Buona parte del successo si deve principalmente al fatto che la Polonia non solo ha mantenuto la propria valuta, ma le ha permesso di fluttuare. Di conseguenza, negli anni dei grandi flussi di capitale alle periferie Europee, la Polonia ha visto l’apprezzamento della propria valuta anziché il differenziale inflazionistico ed è stata in grado di correggere il tasso di cambio quando la crisi ha iniziato a colpire."
L’Euro è una trappola
Voler entrare nell’euro è come voler sbattere la testa contro il muro. Pensiamo alla Spagna, all’Irlanda o a Cipro, scrive Krugman. "Quante altre prove servono per dimostrare che l’Euro è una trappola che davanti alla crisi lascia i paesi senza via d’uscita?"
"Pur volendo credere alla leggenda della Lettonia -alla quale non bisognerebbe credere- tutti dovrebbero essere consapevoli ormai del fatto che l’adesione all’euro è una vera e propria scommessa, che comporta il terribile rischio del ribasso."
Cavalli vs. Carri Armati
Rimanendo in tema di leggende e miti, Krugman conclude il suo post con un riferimento al falso mito sulla II Guerra Mondiale per cui si diceva che la cavalleria polacca avesse difeso, a cavallo, l’avanzata dei carri armati tedeschi (in realtà la cavalleria effettuò 16 attacchi all’esercito tedesco, ma nessuno di questi fu condotto contro i carri armati).
L’Euro ha dato prova di quanto possa essere pericoloso e dannoso, ma nonostante tutto la leadership polacca sembra determinata a volerne fare parte; è come "se credessero ancora che una carica di cavalleria possa sconfiggere l’avanzata dei carri armati".
| Traduzione e adattamento a cura di Federica Agostini |
| Fonte: The Conscience of a Liberal |
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