"Spero di sbagliare, ma questo potrebbe essere un gravissimo errore di proporzioni storiche" scrive Paul Krugman sul suo blog, riferendosi all’ultimo intervento della Federal Reserve.
La scorsa settimana, Ben Bernanke, Governatore della Fed, ha annunciato che la banca è pronta a rallentare il passo degli acquisti mensili conosciuti col nome di quantitative easing. L’aggressivo piano di stimolo monetario, inoltre, potrebbe concludersi già dal prossimo anno.
Le parole di Bernanke sono piovute come sassi sui mercati che hanno reagito portando le borse al picco e i tassi di interesse al rialzo.
Tuttavia, scrive l’economista premio Nobel sul suo Blog del New York Times, i risvolti di questa vicenda potrebbero essere ben più tragici di quanto si aspetti la FED.
Economia USA: ancora nel baratro?
Tenete presente che l’economia USA è ancora nel baratro e ciò è evidente guardando al grafico dell’occupazione, piuttosto che a quello della disoccupazione.
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Guardando al grafico è evidente che "siamo ancora molto lontani dall’essere a livelli di occupazione accettabili".
Segue poi Krugman, anche l’inflazione rimane al di sotto dei target.
Forse la Fed ritiene che la situazione possa migliorare, ma come tutti sanno la Fed è stata evidentemente troppo ottimista dall’inizio della crisi. Al momento, l’economia ha ancora bisogno di tutto l’aiuto che [la Fed] può darle.
Cosa dovrebbe fare la Fed?
Secondo l’economista americano, la banca dovrebbe portare i tassi di interesse sul breve termine vicino allo zero, inviando un messaggio chiaro col quale, prima di pensare di rialzare i tassi, la Fed si impegni a:
- Aspettare il pieno recupero dell’economia;
- Permettere all’inflazione di aumentare.
La Fed, dice Krugman "dovrebbe promettere di essere irresponsabile, e farlo in maniera credibile".
Al contrario, la Fed ha inviato un messaggio "convenzionale" e secondo il premio Nobel, qual’ora il recupero economico diventasse stagnante, lanciare un messaggio non convenzionale sarà un’opera assai più difficile per la banca.
Conclude poi Krugman, è come se la Fed avesse tolto di mezzo tutti gli alcolici prima che la festa fosse cominciata e la cosa più preoccupante, incalza l’autore, è che la decisione è stata per la stra-grande maggioranza appoggiata dal FOMC.
Conclude poi l’economista americano:
Spero davvero che l’economia reale possa recuperare ad una velocità che renda le mie paure infondate. Ma se così non fosse, temo che la Fed abbia appena commesso un danno peggiore di quanto non sembri realizzare. Paul Krugman, The Conscience of a Liberal
| Da The Conscience of a Liberal: A Potentially Tragic Taper |
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