John McAfee: per la moglie non è stato suicidio

Marco Ciotola

29/06/2021

31/08/2021 - 12:21

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Per la vedova del magnate legato al celebre software antivirus suo marito non si è ucciso. E accusa apertamente le autorità USA

John McAfee: per la moglie non è stato suicidio

Continua a restare nelle parti altre dell’agenda mediatica la vicenda relativa alla morte dell’imprenditore John McAfee, creatore del primo antivirus.

E nelle ultime ore a rinfocolare discussioni, polemiche, dubbi e accuse è la moglie del magnate, la quale ha escluso categoricamente possa essersi trattato di un suicidio, accusando le autorità USA per quello che è successo.

Parole che rientrano quindi in una delle tesi che circolano negli ultimi giorni circa la scomparsa di McAfee, sulla scia dei più classici filoni delle teorie del complotto, e che vedrebbero la vicenda collegata al governo degli Stati Uniti d’America.

Per la donna non c’era infatti stato nessun segnale di volontà suicide nelle ore che hanno preceduto la sua morte:

“Le sue ultime parole per me sono state: ti amo e ti chiamo stasera... non avrebbe mai mollato in questo modo, non si sarebbe mai tolto la vita in questo modo, mai.”

John McAfee: per la moglie non è stato suicidio

John McAfee è stato trovato morto nella sua cella in una prigione vicino a Barcellona lo scorso mercoledì.

Sebbene la moglie riferisca di non aver rilevato nessun segnale di volontà autolesioniste da parte del marito, va precisato che in molte delle persone vicine all’imprenditore britannico hanno segnalato che soffriva di manie di persecuzione e paranoia.

Nelle ore successive al rinvenimento del corpo senza vita, le cosiddette teorie del complotto si sono moltiplicate, ed è ritornato sotto i riflettori in particolare un post del 15 ottobre del 2020 scritto da un collaboratore del magnate, che lancia quello che potrebbe apparire come un allarme circa una futura morte violenta:

“Sappi che se mi impicco, alla Epstein, non sarà colpa mia”.

La moglie incolpa le autorità USA

Per la moglie del magnate britannico non ci sono dubbi: John McAfee non si è suicidato.

Ma a far notizia in misura ancora maggiore sono le vere e proprie accuse che la donna scaglia contro le autorità USA, che di fatto incolpa direttamente per la morte del marito:

“Incolpo le autorità statunitensi per questa tragedia, che è figlia di accuse di natura politica mosse contro di lui e che hanno avuto come risultato la sua morte”.

Parole che la donna ha riferito ai giornalisti spiegando inoltre di avere chiesto un’indagine approfondita sulla vicenda, in cerca di “rapide risposte su come tutto ciò sia potuto accadere.”

Non sono ancora state rivelate le cause della morte di McAfee, al momento ancora oggetto di un’inchiesta.
L’avvocato dell’uomo, Javier Villalba, ha detto ai giornalisti che si attende l’autopsia ufficiale, aggiungendo che la famiglia ne ha richiesta una seconda indipendente.

McAfee, che aveva 75 anni, era in attesa di estradizione dopo essere stato accusato di evasione fiscale negli Stati Uniti lo scorso anno.

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