I legislatori italiani inizieranno a votare domani per eleggere il nuovo presidente, nella speranza di porre finalmente fine all’impasse politica del paese, su cui le preoccupazioni sono in crescita.
Sette settimane dopo le elezioni politiche il primo ministro uscente Mario Monti resta a capo di un governo di transizione e riforme vitali rimangono in attesa fino a quando non si sarà formata una nuova amministrazione.
Si inizierà a votare domani per scegliere il successore dell’attuale Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il cui mandato scade il 15 maggio.
Questo è il prossimo passo chiave, secondo Morgan Stanley, per rivelare se il pubblico italiano rischia di tornare alle urne o meno.
Due opzioni per il paese
Ci sono due scelte per l’Italia, un’”opzione hardball" (gioco duro) e un’"opzione di consenso", ha detto l’analista di JPMorgan Alex White, in una nota di ricerca.
"Il PD (Partito Democratico) potrebbe spingere a nominare un candidato partigiano di sua scelta. Ciò gli consentirebbe di continuare a perseguire l’opzione di un governo di minoranza, in questo Parlamento, con l’approvazione del nuovo presidente. Romano Prodi è il candidato di cui si parla di più”, ha detto White.
"L’altra opzione sarebbe che il PD proponesse un altro candidato del centro-sinistra, ma qualcuno visto più come una figura di consenso ... Questo, crediamo, lascerebbe aperta la porta a qualche accordo con il centro-destra il che eviterebbe nuove elezioni, ma non sarebbe di per sé sufficiente a garantire il sostegno per un accordo".
Potenziali candidati
Altri candidati presidenziali in discussione sono gli ex premier Giuliano Amato e Massimo D’Alema, e l’ex commissario europeo Emma Bonino.
Tuttavia tutti hanno fatto delle obiezioni, con l’esclusione di Prodi da parte dell’alleanza di centro-destra di Silvio Berlusconi. Amato e D’Alema sono entrambi visti con diffidenza nelle vesti di rappresentanti dell’élite politica tradizionale, e la Bonino è visto come ostile all’ancora potente Chiesa cattolica.
La situazione dietro le quinte sembra essere sempre più difficile da gestire, ha detto White, aggiungendo che la sinistra politica, che comprende il partito PD, sembra essere pericolosamente divisa.
"A breve termine, si dovrebbe ottenere qualche indicazione del percorso che aspetta l’Italia nelle prossime due settimane (una volta che il processo elettorale presidenziale sarà completato), ma probabilmente non ci sarà alcuna azione concreta fino a dopo il 15 maggio, quando sarà nominato il nuovo Presidente”, ha dichiarato White.
Incontro Monti-Bersani
Lunedì, Monti e Bersani si sono riuniti e hanno deciso di cercare "la massima convergenza possibile di opinioni tra le forze politiche sulla scelta di un candidato autorevole in grado di rappresentare l’unità nazionale".
Un’alleanza tra Monti e Bersani potrebbe essere significativa perché i loro due blocchi combinati teoricamente avrebbero i numeri necessari per eleggere un presidente per conto proprio. Tuttavia, potrebbero essere riluttanti a indebolire l’autorità del prossimo capo di stato forzando un’elezione a causa delle obiezioni del centro-destra, che ha vinto quasi gli stessi voti del centro-sinistra.
Secondo la procedura di voto, è richiesta una maggioranza di due terzi dei 1.007 elettori provenienti dalle camere combinate del parlamento più i delegati regionali. Se ciò non si riesce a raggiungere in tre round di votazioni, si potrebbe indire un ulteriore round nel quale sarebbe richiesta solo una maggioranza semplice.
| Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: Cnbc |
© RIPRODUZIONE RISERVATA