Ius soli: Lega Nord contro Kyenge, ma a che punto è il governo?

Daniele Sforza

6 Giugno 2013 - 10:00

Ius soli: Lega Nord contro Kyenge, ma a che punto è il governo?

Non si fermano le polemiche sullo Ius soli. Le ultime provengono direttamente dalla Lega Nord, nei cui ambienti si parla addirittura di "tratta dei bambini". E Cécile Kyenge diventa sempre più lo spauracchio di coloro sono contro la proposta di legge sul diritto di cittadinanza.

Lega Nord contro Kyenge

Ad attaccare il ministro il deputato della Lega e capogruppo della Commissione Giustizia Nicola Molteni e il consigliere regionale in Emilia Romagna Manes Bernardini. Secondo loro la proposta della Kyenge incentiverebbe l’arrivo di immigrati in Italia. Bernardini si esprime così:

Dopo le parole della Kyenge gli schiavisti del terzo millennio riempiono le barche di bambini e donne. Più del 60% dei nuovi arrivi sulle nostre coste sono donne e bambini. Inizia l’invasione dei fiocchi rosa e azzurri, conditi da confetti. Un’ondata di immigrati che non si arresterà se non invieremo oltremare segnali di una politica diversa da quella oggi caldeggiata da PD, Pdl e Movimento 5 Stelle e dal ministro Cécile Kyenge

Molteni parla addirittura di un recente "potenziamento del business degli scafisti". L’invito rivolto al Governo è quello di correre immediatamente ai ripari, iniziando col destituire la Kyenge dal ruolo di ministro, rea di favorire "la tratta dei bambini", e presentando un’interrogazione parlamentare ai ministri dell’Interno e dell’Integrazione per conoscere e valutare "il numero dei bambini sbarcati" dall’insediamento del governo Letta. Un’osservazione obbligatoria va però fatta, visto che lo ius soli vale solo per i bambini nati in Italia e quindi non sembra avere collegamenti diretti con la "tratta dei bambini".

Ius soli: tutte le novità

Intanto il Governo continua a lavorare sul tema: l’impressione è che si andrà in direzione di uno Ius soli temperato. I parlamentari di tutti i partiti, fatta eccezione per la Lega Nord, stanno lavorando a un progetto comune, con il Movimento 5 Stelle in procinto di presentare un testo.

Sinistra e Libertà chiede che tra i requisiti fondamentali per ottenere la cittadinanza figuri la residenza, da 1 anno, di almeno uno dei genitori. Il Movimento 5 Stelle è più rigido su questo punto, chiedendo che la residenza nel nostro Paese sia di 3 anni. Inoltre, in base alle proposte del senatore del Pdl Carlo Giovanardi e di Renata Polverini, si vuole identificare lo Ius soli con una forte appartenenza al Paese, chiedendo che la cittadinanza sia ottenuta al primo anno di scuola dell’obbligo oppure al termine dell’obbligo scolastico.

Quel che è certo, come ha sottolineato anche Khalid Chaouki, firmatario della proposta di legge del PD con Bersani e Kyenge, è che "la volontà di cambiare la legge sulla cittadinanza è evidente e proviene da tutti i partiti".

Lega Nord a parte.

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