Italiani risparmiatori? Forse 20 anni fa. Vegas (Consob): l’Italia può ripartire

Federica Agostini

6 Maggio 2013 - 17:14

Italiani risparmiatori? Forse 20 anni fa. Vegas (Consob): l’Italia può ripartire

Allarme Austerity. Giuseppe Vegas, presidente Consob, all’incontro annuale con il mercato parla di "un’austerità senza speranza, che può diventare il detonatore di una crisi generalizzata".

In particolare, ha spiegato Vegas, l’economia e la finanza italiana sono vessate su più fronti: dalla pressione fiscale all’enorme piaga della disoccupazione. L’effetto, ha spiegato, è che gli italiani non riescono più a risparmiare, ma l’economia ha ancora quelle caratteristiche eccellenti che potrebbero essere la chiave per un ritorno alla crescita.

Italiani: popolo di risparmiatori?

Negli ultimi 20 anni, ha spiegato il presidente della Consob, la propensione degli italiani verso il risparmio si è ridotta di quasi due terzi; passando dal 22% all’8% circa del reddito disponibile. È necessario, ha spiegato Vegas, invertire questo trend al più presto perché:

"Senza risparmio non è possibile realizzare gli investimenti necessari per lo sviluppo economico e per offrire un futuro alle giovani generazioni."

Come invertire questo trend? Le possibilità sono diverse, ha suggerito Vegas, ma in sostanza è necessario creare il terreno perché "il sistema economico e finanziario sia stabile ed in grado di resistere alle fluttuazioni dei mercati, garantendo una crescita costante dl Pil".

La fragile tregua della finanza

"Il ruolo della finanza non va né enfatizzato, né demonizzato" ha detto Vegas, il settore finanziario ha tutte le carte in regola per tornare a svolgere un "ruolo propulsivo", ma sta alle istituzioni ripristinare il nesso tra crescita e finanza, ha poi aggiunto.

Oggi viviamo un periodo di calma dal punto di vista dei mercati finanziari, ma si tratta di una "fragile tregua" perché i mercati sono ancora fortemente esposti al contagio e le prospettive per l’attività economica rimangono deboli".

Italia: abbiamo le carte in regola per ripartire

Un anno fa combattevamo la guerra dello spread, ma oggi secondo Vegas il differenziale non è più il nostro principale nemico; attualmente la forbice tra i titoli italiani e quelli tedeschi riflette l’andamento delle economie reali e per trovare la causa di questo divario, dobbiamo guardare in "casa nostra".

In altre parole, il livello di spread tra i 260 e i 270 punti base "è imputabile solo a noi stessi" ha detto Vegas, sottolineando come in questo contesto il vero problema non siano più i mercati finanziari, ma "le imprese che chiudono e il lavoro che manca."

"Stiamo pagando per gli errori del passato" ha poi concluso Vegas, ma:

"[L’Italia] ha tutti i requisiti per poter partecipare come protagonista alla crescita Europea. Abbiamo una solida tradizione manifatturiera e molte imprese sono esempi di successo, specie nei mercati stranieri. L’economia possiede ancora caratteristiche di eccellenza."

Non sarà una strada facile, dunque, ma secondo il numero uno della Consob, l’Italia ha tutti i requisiti per rimettersi in piedi e tornare, finalmente, a crescere.

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