Voci di mercato in circolazione dalle prime ore del pomeriggio di ieri vogliono che l’agenzia di rating Moody’s sia pronta ad abbattere la scure sull’Italia, apportando un nuovo downgrade: la situazione politica, instabile e incerta pesa sul futuro del paese.
Meno di 20 giorni fa, l’altro colosso del rating, Fitch Ratings, ha abbassato suo giudizio sull’Italia facendolo passare da A- a BBB+. La causa del downgrade, aveva spiegato l’agenzia, è da ricercarsi nel risultato inconcludente delle elezioni politiche. Risultato che ancora oggi non ci dà un governo.
I rumors sulla possibilità di un nuovo downgrade fanno tremare i listini, soprattutto quando l’agenzia risponde che: "Moody’s non commenta le voci di mercato".
Italia: il rating delle agenzie
Al momento, il giudizio delle principali agenzie di rating è piuttosto allineato, amaramente vicino al livello "junk", spazzatura.
| Fitch | BBB+ |
|---|---|
| Standard&Poor’s | BBB+ |
| Moody’s | Baa2 |
L’outlook è negativo, implicando la possibilità di ulteriori downgrade a causa dell’incertezza che si prospetta sul futuro economico e politico del paese.
L’economia italiana, vacilla su tutti i fronti. La recessione economica è tra le più profonde dell’Eurozona con una contrazione dello 0.9% nell’ultimo trimestre del 2012 e una dell’1% stimata dal FMI per il 2013.
Livello Junk, cosa significa?
Le agenzie di rating affidano un giudizio (rating) basato sulla capacità creditizia di aziende, istituzioni e Paesi (che emettono titoli di Stato).
La migliore valutazione che si possa ricevere è AAA che implica elevate capacità di solvenza e improbabili eventualità di default, ma una volta che il rating delle agenzie arriva a C, si parla di livello "spazzatura". I titoli a livello "junk", spazzatura, comportano un elevato rendimento, ma l’enorme rischio per chi investe in qualcosa che potrebbe fallire da un momento all’altro.
Non sappiamo se i rumors di mercato siano fondati o se l’agenzia di rating stia per abbattersi contro l’Italia, certo è che la situazione è critica per il nostro paese e l’arrivo di un giudizio del genere rischia di riportare l’Italia al centro della crisi: saremo la prossima Cipro?
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