Italia verso procedura Ue? Moscovici contrario a sanzioni, ma l’opzione resta

C. G.

28/05/2019

28/05/2019 - 13:26

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L’Italia verso la procedura sul debito nonostante la posizione di Moscovici: la lettera di domani potrebbe contenere una novità importante

Italia verso procedura Ue? Moscovici contrario a sanzioni, ma l’opzione resta

L’Italia sta navigando verso una procedura Ue per debito eccessivo.

A riportarlo sono state diverse fonti di stampa nazionale e internazionale, proprio nel giorno in cui sono arrivati i tanto attesi risultati delle elezioni europee del fine settimana.

Stando a quanto emerso nelle ultime ore, l’Italia sta rischiando una procedura d’infrazione da 3,5 miliardi di euro per il mancato rispetto delle regole sul debito pubblico. Il quadro, secondo indiscrezioni, inizierà a delinearsi già domani.

Italia, procedura in arrivo. Domani la lettera con alcune novità

La procedura di infrazione contro l’Italia potrebbe essere aperta ufficialmente il prossimo 5 giugno. Prima, però, l’Ue dovrà compiere alcuni passi formali, come ad esempio l’invio al Tesoro di una lettera contenente richieste di chiarimenti sul debito pubblico.

Ebbene secondo Repubblica, questo testo verrà spedito già domani, ma conterrà alcune novità di rilievo. Anziché concedere le tradizionali due settimane di tempo per rispondere, Bruxelles darà soltanto 48 ore.

L’invio della lettera al Tesoro, comunque, non implicherà necessariamente la successiva apertura della procedura d’infrazione sul debito dell’Italia. Quest’ultima, infatti, potrebbe riuscire anche a scongiurare la scure europea.

Sull’ipotesi si è espresso oggi anche il Commissario europeo per gli Affari economici. Pierre Moscovici si è detto contrario all’utilizzo delle sanzioni come leva per far rispettare le regole di bilancio, ma comunque non ha escluso l’opzione.

“È sempre stato in principio più a favore del dialogo che delle sanzioni, poiché ritiene che se il processo arriva allo stadio delle sanzioni è sempre e comunque un fallimento”,

ha affermato un suo collaboratore, aggiungendo:

“Abbiamo bisogno di un dialogo con l’Italia, ed è in corso. Ma dovranno essere presi dei provvedimenti e il commissario è stato chiaro che se le regole Ue non sono state rispettate allora le sanzioni esistono come parte del processo”.

Tutti gli occhi saranno puntati sul prossimo 5 giugno. In quell’occasione la Commissione europea presenterà le nuove, attese raccomandazioni e sceglierà se proporre al Consiglio l’apertura ufficiale dell’iter.

Certo è che, con un debito pubblico oltre il 133%, con un deficit pronto a schizzare al 3,5% e con una crescita decisamente debole, scampare alla procedura Ue non sarà facile per l’Italia.

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