L’Italia si conferma il peggior pagatore d’Europa e non solo. Negli ultimi anni i tempi per i pagamenti si sono ulteriormente allungati con ripercussioni disastrose sulle imprese
L’Italia è il peggior pagatore d’Europa, la nostra pubblica amministrazione impiega 165 giorni per pagare imprese o fornitori: 107 giorni in più rispetto alla media europea. Il clamoroso ritardo dei pagamenti della pubblica amministrazione costringe le imprese italiane, almeno 1 su 5, a licenziare i propri dipendenti.
Italia peggior pagatore
La Cgia di Mestre ha elaborato un rapporto basandosi sui dati Intrum Justitia relativi al primo trimestre dell’anno. L’Italia continua ad essere il peggior pagatore d’Europa, a tutti i livelli: tra pubblica amministrazione e imprese, tra le imprese stesse, tra privati e imprese.
Questi i dati raccolti dalla Cgia: la nostra pubblica amministrazione paga le imprese a 165 giorni (+107 giorni rispetto la media europea), nei rapporti commerciali tra imprese ci vogliono 94 giorni affinché il committente saldi il proprio fornitore (+47 giorni rispetto la media Ue); nei rapporti tra privati e imprese sono necessari mediamente 75 giorni per essere definitivamente pagati (+41 rispetto alla media Ue). In tutti e tre i casi appena descritti l’Italia registra il peggior dato a livello europeo.
Ecco la classifica degli altri paesi. La Cgia di Mestre indica i giorni necessari per il pagamento delle imprese da parte della pubblica amministrazione e la differenza rispetto alla media europea che si attesta a 58 giorni.
Questa situazione assume una dimensione ancor più preoccupante se si analizza l’andamento dei tempi medi di pagamento registrati in questi ultimi sei anni di crisi economica. Il rapporto della Cgia sottolinea che "nel confronto tra l’Italia, la Francia, la Germania e la Gran Bretagna, solo da noi si sono allungati i giorni necessari affinché il committente saldi il pagamento al proprio fornitore. Se tra privati e le imprese l’aumento è stato di 5 giorni, nelle transazioni commerciali tra imprese è salito di 6. Drammatica, invece, la situazione nei rapporti tra Pubblica amministrazione e i propri fornitori. I pagamenti si sono allungati di ben 37 giorni, sebbene dal 2011 la nostra Pa ha cominciato a migliorare la sua performance".
Imprese costrette a licenziare
L’eccessivo ritardo nei pagamenti, obbliga le imprese a licenziare. Secondo il rapporto "un’impresa italiana su cinque (ovvero, il 20 per cento degli intervistati) è stata costretta a licenziare a causa degli effetti negativi dovuti ai ritardi nei pagamenti".
Il dato sottolinea il segretario della CGIA Giuseppe Bortolussi, è ancora più drammatico se si considera che questo avviene in un paese con un livello di disoccupazione accertata già record.
© RIPRODUZIONE RISERVATA