Ci sono voluti quasi tre giorni e sei votazioni per eleggere il nuovo Presidente della Repubblica. Giorgio Napolitano, che compirà 88 anni a giugno, alla fine ha ceduto alle pressioni e ha accettato un secondo mandato. Questo è senza precedenti nella storia italiana e mostra quanto sia profonda la crisi politica del paese. Incapaci di superare la situazione di stallo e concordare un nuovo presidente, i principali partiti si sono rivolti a quello vecchio e lo hanno pregato di rimanere.
La buona notizia è che, a seguito della rielezione di Napolitano, l’Italia sembra destinata ad avere un nuovo governo il più presto possibile. La grande novità è che il nuovo governo sicuramente includerà il partito di Silvio Berlusconi.
Ora cosa succederà?
- Napolitano presterà il suo secondo giuramento questo pomeriggio. Da quel momento, egli riavrà il potere di sciogliere il parlamento e indire nuove elezioni.
- Soprattutto, Napolitano ha detto che "chiarirà i termini" sotto i quali ha accettato il suo secondo mandato. I media italiani stanno speculando su almeno due condizioni. In primo luogo, un mandato più breve dei sette anni previsti dalla Costituzione italiana - altrimenti Re Giorgio lascerebbe il posto a 95 anni. In secondo luogo, e più importante, la formazione di un governo di unità nazionale - sostenuto dal partito di centro-sinistra, dal gruppo centrista di Monti e dal Popolo delle Libertà di Silvio Berlusconi.
- I mercati sembrano dare per scontata la formazione di un nuovo governo, con i costi di indebitamento dell’Italia che sono scesi questa mattina.
- L’ultima notizia arrivata dai media italiani è che Napolitano terrà un rapido giro di colloqui e potrebbe dare a qualcuno il mandato di formare il nuovo governo già domani. Ci sono due favoriti. Uno è Giuliano Amato, 75 anni, che ha già servito due volte come primo ministro italiano. L’alternativa è Enrico Letta, braccio destro di Pier Luigi Bersani.
- Il nuovo governo potrebbe essere un mix di politici e tecnocrati. Si concentrerà su 5-6 riforme fondamentali, sulla base delle proposte avanzate dai dieci ’saggi’ all’inizio di questo mese. Ci aspettiamo che il nuovo governo darà priorità alle riforme politiche, piuttosto che a quelle economiche. Al primo posto c’è il cambiamento del sistema elettorale, oltre alla riforma di una struttura istituzionale piuttosto disfunzionale in cui i due rami del Parlamento abbiano poteri perfettamente uguali.
- In ogni caso, è improbabile che il nuovo governo rimarrà in carica per l’intero mandato parlamentare di cinque anni.
| Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: OpenEurope |
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