Italia abolisce la Fini-Giovanardi e la marijuana vola a Wall Street. Ecco cosa succede negli Usa

Marta Panicucci

13 Febbraio 2014 - 13:04

L’ondata di liberalizzazioni negli Stati Uniti hanno dato vita alla green rush, la corsa ai titoli legati alla marijuana. Ii Cannabis Index segna +256%, sarà una nuova bolla speculativa?

Italia abolisce la Fini-Giovanardi e la marijuana vola a Wall Street. Ecco cosa succede negli Usa

Dopo la bolla della new economy e quella immobiliare, (solo per citare le più famose) una nuova bolla speculativa potrebbe crearsi sui mercati finanziari: quella della marijuana economy. Da inizio anno infatti il Cannabis Index ha registrato un balzo del 256% in controtendenza rispetto all’andamento debole dell’S&P 500.

Ma come fa notare l’authority di vigilanza statunitense Fira, l’improvviso interesse riguarda società che nella maggior parte dei casi non registrano utili e in alcuni casi non producono nemmeno fatturato. Ma da cosa deriva la "green rush"?

Liberalizzazione e uso terapeutico
L’interesse verso i titoli legati alla marijuana, alla sua coltivazione, distribuzione e uso, aveva già segnato una certa animazione l’anno scorso, ma sono le recenti liberalizzazioni statunitensi ad aver scatenato una vera e propria corsa "all’oro verde".

Mentre in Italia si abolisce la legge Fini-Giovanardi e si riporta in vita la Jervolino-Vassalli riaprendo il dibattito circa la depenalizzazione delle droghe leggere, negli Stati Uniti si è fatto molto di più. Il Presidente Barack Obama ha affermato che l’erba "non è più pericolosa dell’alcol" e circa una ventina di Stati hanno legalizzato la marijuana a fine terapeutici, per non parlare del Colorado e Washington dove è consentito anche l’uso a fini ricreativi.

E’ in seguito a queste storiche aperture che si è scatenata negli Usa la green rush, una corsa ai titoli legati all’erba che potrebbero avere un futuro positivo sui mercati finanziari. Le decisioni prese dagli stati americani circa l’uso della marijuana ha comportato una crescita del 64% ovvero 2,34 miliardi di dollari del mercato legale della sostanza.

Titoli della green rush
Dal primo gennaio 2014 l’indice messo a punto da Mentor Capital, il fondo che investe in titoli legati alla marijuana ha registrato un +256%. A comporre il paniere del Cannabis Index sono 23 titoli ognuno dei quali legato ad una delle fasi di coltivazione, produzione e distribuzione della marijuana. Si tratta in modo particolare di azioni a bassa capitalizzazione la cui negoziazione si svolge al di fuori dei circuiti borsistici ufficiali e quindi non soggetti agli obblighi della Sec. Ma che, per lo scarso numero di azioni circolanti, risultano soggette a vistose fluttuazioni.

Tra le aziende più vivaci la FusionPharm, legata ai sistemi di coltivazione della marijuana, che ha segnato un aumento di oltre il 1300% dal momento delle liberalizzazioni statunitensi. L’apertura americana alla coltivazione della canapa ha giovato non poco alla Hemp che dopo il congresso Usa sul bill agricolo ha segnato un balzo del 1200%. Esempio positivo di titolo del Cannabis Index è la GW Pharmaceuticals, azienda il cui patrimonio è il doppio delle passività. L’azienda studia da anni l’uso della marijuana a scopi terapeutici, è quotata al Nasdaq e a Londra, con una performance dell’85% da inizio dicembre.

Bene anche le aziende di vaporizzatori e sigarette elettroniche per la cannabis: MCig ha guadagnato il 230% vendendo i suoi minivaporizzatori per marijuana a 10 dollari al pezzo.

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