Isee 2016: fuori dal calcolo le prestazioni assistenziali ai disabili

Giuseppe Guarasci

4 Maggio 2016 - 18:15

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Il Governo, messo spalle al muro dalla sentenza del Consiglio di Stato, produce il nuovo emendamento per la modifica dell’Isee 2016. Ecco i punti principali della vicenda.

Isee 2016: fuori dal calcolo le prestazioni assistenziali ai disabili

Nell’ultimo emendamento del Governo, già trasmesso al Senato, è presente l’attesa modifica del modello Isee 2016 volto ad escludere dal calcolo del reddito imponibile dell’indicatore le prestazioni assistenziali a favore disabili.
Tale emendamento arriva dopo che il Consiglio di Stato si era pronunciato in maniera favorevole all’esclusione dal calcolo del modello Isee delle indennità per disabilità.

Ecco tutte le ultime notizie ed aggiornamenti sull’esclusione dal calcolo del modello Isee delle prestazioni assistenziali ai disabili ripercorrendo la crono-storia di quanto accaduto fin ora.

Modello Isee e prestazioni assistenziali ai disabili: la storia infinita

La burrascosa questione relativa alle modalità di determinazioni delle prestazioni assistenziali calcolati con modello indicatore della situazione economica equivalente (ISEE) parte da lontano.
La controversia portata avanti dalle varie associazioni di categoria, nasce dal fatto che nel nuovo modello Isee, le prestazioni previdenziali e indennitarie ed i trattamenti assistenziali, ritenuti esclusi ai fini del calcolo dell’Irpef, vengono conteggiati invece nel calcolo della situazione economica del cittadino.
Rielaborato per rendere il modello meno permeabile a elusioni e abusi, il nuovo modello Isee, ha di fatto sfavorito i disabili più gravi riducendo con tale situazione l’accesso alle prestazioni sociali agevolate ed agli aiuti per le situazioni di bisogno.
Le associazioni di categoria hanno quindi, più volte, fatto ricorso ai Tar, ricevendo sentenze favorevoli, come nel caso del Tar del Lazio.
Tuttavia La Presidenza del Consiglio dei ministri ed i Ministeri del lavoro e dell’economia e finanze decidono di ricorrere in appello su tale sentenza, deducendo vizi procedurali e argomentando nel merito.

Isee e prestazioni assistenziali ai disabili: il punto definitivo del Consiglio di Stato

Arriva quindi la tanto attesa pronuncia del Consiglio di Stato.
Ebbene questo, da ancora una volta ragione alle associazione di categoria rappresentative dei cittadini nella disputa modello Isee ed esclusione delle prestazioni assistenziali ai disabili.

le indennità di accompagnamento e tutte le forme risarcitorie servono a non remunerare alcunché né certo all’accumulo del patrimonio personale, bensì a compensare un’oggettiva...situazione di inabilità che provoca in sé e per sé disagi e diminuzioni di capacità reddituale

scrivono i giudici del Consiglio di Stato, affermando che l’inserimento delle prestazioni assistenziali ai disabili nel modello ISEE violerebbe quindi l’articolo 3 della Costituzione.

Isee e prestazioni assistenziali ai disabili: l’emendamento del Governo

Dopo la sentenza del Consiglio di Stato il Governo si trova pertanto con le spalle al muro. Ecco spiegato quindi il recente provvedimento, nella forma di emendamento al Dl scuola all’esame del Senato, adottato dall’ultimo Consiglio dei ministri e appena trasmesso a palazzo Madama.
In sintesi, l’emendamento, oltre ad escludere dal calcolo del reddito disponibile ai fini del modello Isee tutte le prestazioni previdenziali e indennitarie, i trattamenti assistenziali e le carte di debito percepite da soggetti disabili, cancella anche il sistema di franchigie e detrazioni che serviva nella nuova versione del modello Isee a garantire i non autosufficienti dalle penalizzazioni legate al mutato calcolo delle prestazioni loro concesse.
Al posto di questi ritorna la maggiorazione dello 0,5 della scala di equivalenza per ogni componente disabile di una famiglia.
Nell’emendamento c’è anche una norma di chiarimento che riguarda le borse di studio: questo beneficio va valorizzato sì ai fini del calcolo Isee, ma l’ente erogatore dovrà sottrarre il valore della stessa borsa in rapporto alla scala di equivalenza.
Le nuove regole, che faranno rivivere per le famiglie con disabili le modalità di calcolo previgenti, scatteranno dopo 45 giorni dalla pubblicazione del testo, mentre gli enti erogatori di prestazioni basate sulla prova dei mezzi dovranno adeguarsi entro un mese.

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