Il miglior amico dell’investitore? Il consulente finanziario

Alessio Trappolini

10 Luglio 2019 - 11:08

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Quando gli italiani devono investire la figura apicale cui si rivolgono è il consulente finanziario. Lo conferma il Global Investor Study 2019 di Schroders

Il miglior amico dell’investitore? Il consulente finanziario

Il consulente finanziario è la figura apicale cui rivolgersi per avere informazioni affidabili su tematiche relative al mondo degli investimenti e sull’andamento del proprio portafoglio.

La metà degli italiani interpellati da Schroders in un sondaggio conferma di rivolgersi al proprio consulente finanziario di fiducia per ottenere informazioni sull’asset allocation del proprio portafoglio consigliata in base all’outlook dei mercati finanziari.

È questa la media delle risposte alle domande specifiche rivolte agli investitori italiani che emerge dai primi risultati della ricerca annuale Schroders Global Investor Study 2019, condotta in 32 Paesi su un campione di oltre 25.000 investitori.

Consulente finanziario figura apicale per gli investimenti

Secondo la ricerca di Schroders per il 49% degli italiani la figura del consulente finanziario spicca come la più affidabile tra le diverse fonti di informazione su tematiche relative al mondo degli investimenti e al proprio portafoglio.

Fonte: Schroders Global Investor Study 2019

Lo studio evidenzia infatti che per ottenere informazioni sull’asset allocation consigliata in base all’outlook dei mercati finanziari, il 51% degli italiani parla con il proprio consulente, mentre il 25% fa riferimento alla stampa (giornali, riviste, siti web, blog), il 16% allo sportello bancario e l’8% alle società di gestione del risparmio.

Queste percentuali restano pressoché invariate nell’ambito della ricerca di informazioni e spiegazioni sull’andamento delle performance del proprio portafoglio: il consulente finanziario in questo caso viene interpellato dal 51% degli investitori, la stampa di settore dal 23%, la banca dal 16% e gli asset manager dal 9%.

Su quest’ultimo punto emerge con chiarezza la volontà degli italiani di controllare con frequenza lo stato dei propri investimenti: l’80% esegue infatti almeno una verifica al mese. A livello globale tale interesse sembra meno pronunciato: la percentuale degli investitori che controlla almeno una volta al mese il proprio portafoglio è pari al 77%, mentre in Europa tale dato scende al 75%.

Investimenti e tecnologie: Italia ancora indietro con i robo-advisor

Lo studio di Schroders mette invece in luce atteggiamenti contrastanti nei confronti dei robo-advisor online: il 70% degli investitori italiani ammette di non averli mai usati, ma di questi solo una metà (36% del totale) vorrebbe provare in futuro, mentre i rimanenti (34% del totale) non intendono farlo. Di coloro che invece ne hanno fatto uso (30%), solo l’11% vuole continuare ad avvalersene, mentre il 19%, dopo l’esperienza passata, non utilizzerà più i robo-advisor.

Lo spaccato per età evidenzia comunque una maggiore propensione a fidarsi dei provider online da parte dei Millennial: il 19% degli investitori con un’età compresa tra i 18 e i 37 anni utilizza già i robo-advisor e continuerà a farlo, ma la percentuale scende al 7% tra gli italiani over 38 anni.

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