Incendio Ancona, porto distrutto dalle fiamme: cosa sta succedendo

Martino Grassi

16/09/2020

16/09/2020 - 11:40

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Un enorme incendio ha distrutto buona parte del porto di Ancona, ancora non si conoscono le cause. Secondo una prima ricostruzione le fiamme potrebbero essere nate da un corto circuito.

Incendio Ancona, porto distrutto dalle fiamme: cosa sta succedendo

Un gigantesco incendio è scoppiato nella notte nel porto di Ancona, devastando buona parte del molo. Le fiamme sono divampate in un capannone situato nella zona dell’ex Tubimar, e in poco tempo hanno coinvolto anche le strutture vicine all’interno delle quali erano contenute anche sostanze chimiche che hanno causato il sollevamento di una vasta nube nera, che secondo le autorità potrebbe essere tossica, per questo motivo è stato chiesto ai cittadini di non aprire le finestre.

Valeria Mancinelli, il sindaco della città, ha affermato che fortunatamente non si sono registrate vittime o feriti, e non ci sono danni diretti alle persone. Sul posto sono intervenute diverse squadre dei vigili del fuoco, provenienti anche dalle città vicine che sono riusciti a domare le fiamme utilizzando degli speciali mezzi.

Incendio Ancora, le fiamme distruggono il porto

Ancora non si conoscono le cause che hanno dato il via alle fiamme. L’incendio è scoppiato alle 00:30 circa di ieri, seguito anche da alcuni boati. Immediato l’intervento dei vigili del fuoco, sul luogo sono giunte 15 squadre di pompieri, provenienti da Ancora, Macerata e Pesaro.

Le fiamme hanno distrutto diverse aziende operanti nel porto specializzate nella cantieristica, ed altre attività, come la Skalo, una fabbrica di pesce congelato, i cui dipendenti sono riusciti a scampare alle fiamme armandosi di tute ignifughe. Si presume che le esplosioni siano state causate da delle bombole di acetilene, e per questo si presume che possano essere state disperse delle sostanze tossiche. Le autorità hanno invitato i cittadini a non aprire le finestre e a limitare gli spostamenti. Manos, un autista di camion greco, che ha assistito all’incendio, ha dichiarato all’ADNKronos

“Stavo ancora guidando quando ho sentito cinque, sei esplosioni una dopo l’altra, come fossero spari. Mi sono fermato di colpo e davanti a me il fuoco. Enorme, violento. Sembrava Beirut, ho creduto di morire, di saltare in aria".

Chiuse scuole, università e parchi

In via del tutto precauzionale il primo cittadino della città ha deciso di chiudere tutte le scuole, le università, i parchi e gli impianti sportivi all’aperto, almeno fino a quando non si avranno maggiori informazioni circa la tossicità della nube causata dall’incendio, che sta sovrastando la città.

“In questo momento non abbiamo ancora nessuna evidenza da parte dell’Asur e dell’Arpam, cioè delle agenzie che sul piano tecnico e sanitario sono chiamate a darci il responso, della tossicità della nube che sta aleggiando sulla città, ma gli accertamenti sono ancora in corso, dunque quella che dovevamo adottare è una misura cautelativa”.

Le fiamme tuttavia sono state domate, salvo qualche piccolo focolaio, e adesso sono in corso gli accertamenti sulle possibili cause che hanno fatto scoppiare l’incendio. Secondo una prima ricostruzione l’origine delle fiamme sembrerebbe essere stata causata da un corto circuito all’impianto elettrico di un capannone.

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