Imu agricola, a rischio abolizione seconda rata

Valentina Brazioli

18 Novembre 2013 - 12:08

Imu agricola, c’è il rischio che si debba pagare la seconda rata. A pochi giorni dall’atteso decreto sull’abolizione definitiva dell’imposta sulle prime abitazioni, ci sono infatti ancora forti dubbi sull’esenzione per terreni e fabbricati agricoli. Vediamo insieme qual è la situazione.

Imu agricola, a rischio abolizione seconda rata

Imu agricola, continua il valzer sull’abolizione. A pochi giorni dall’attesissimo decreto che dovrebbe mettere – finalmente – la parola fine sulla querelle che in questi mesi ha visto coinvolta la tassazione sulla prima casa, resta tutto da sciogliere il nodo sulla tassazione prevista per terreni e fabbricati agricoli. Si pagherà o no l’Imu su questi ultimi?

L’Imu sulla prima casa non si pagherà

Al momento di certezze in materia di Imu non ce ne sono moltissime, ma su un punto sembrano essere tutti d’accordo: la seconda rata, che scade il prossimo 16 dicembre e che è stata oggetto di illazioni, contestazioni e indiscrezioni da parte di politici e giornalisti, non si pagherà. Su questo aspetto in particolare non sembrano esserci margini di errore, nonostante le perplessità di quella compagine di Governo che continua a sostenere la necessità di una forma di tassazione sulle prime abitazioni, soprattutto per i i cittadini più benestanti (vedi alla voce: Scelta civica). Tuttavia, quella sull’Imu è stata da subito una delle partite più delicate per il Governo Letta, tale da rischiare di mettere in discussione il proseguimento dell’Esecutivo stesso, e non c’è stato quindi molto spazio per una trattativa che eludesse l’abolizione totale dell’imposta per tutte le prime case.

In arrivo il decreto legge sulla seconda rata Imu

L’ufficializzazione della decisione è contenuta del decreto legge messo a punto dal Governo proprio per cancellare definitivamente il tanto contestato balzello, in arrivo questa settimana nel prossimo Consiglio dei Ministri (che potrebbe tenersi già domani o mercoledì). Se quindi i proprietari di prime case possono tirare un sospiro di sollievo, il timore è che non potranno fare altrettanto i proprietari di terreni e/o fabbricati agricoli.

2 miliardi di euro non bastano anche per Imu agricola

Il problema, come al solito, è il reperimento delle risorse necessarie. Il mancato gettito Imu, infatti, deve essere ovviamente compensato in altro modo, e i due miliardi di euro stanziati dal Governo sono sufficienti appena per esonerare dall’imposta le prime abitazioni, lasciando quindi fuori i terreni agricoli e i fabbricati rurali, che saranno quindi chiamati – loro malgrado – a versare l’odioso balzello di dicembre. Per esonerarli, infatti, sarebbero stati necessari altri 400 milioni di euro, difficilissimi da trovare a poche settimane dalla fine dell’anno e nella situazione di comprovata difficoltà in cui versano le casse dello Stato italiano.

Le reazioni della politica

In merito non sono ancora pervenute dichiarazioni da parte del ministro competente, Nunzia de Girolamo, che comunque in passato si è sempre detta contraria all’Imu agricola, in quanto tassazione che va a colpire beni strumentali indispensabili all’attività d’impresa di un settore strategico per l’intera economia italiana. Nel frattempo, invece, altri esponenti della rinata Forza Italia (come il capogruppo alla Camera, Renato Brunetta, e il vice presidente del Senato, Maurizio Gasparri) hanno già annunciato battaglia.

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