Il super-dollaro mette k.o. l’oro, che ora può scendere sotto 1.200$ l’oncia

Nicola D’Antuono

15 Settembre 2014 - 07:41

L’oro continua a evidenziare una marcata debolezza, complice la forza del dollaro americano. I prezzi sono scesi sotto 1.230$, ma sono attesi nuovi vistosi cali

Il super-dollaro mette k.o. l’oro, che ora può scendere sotto 1.200$ l’oncia

La corsa del super-dollaro, mai così sostenuta dal 1997, sta schiacciando sotto il suo peso tutti i principali metalli preziosi, in particolare l’oro che da solo rappresenta i due terzi di questo comparto. Venerdì le quotazioni del metallo giallo sono scese sotto 1.230$ l’oncia, sui minimi da inizio anno. Il forte calo dei prezzi, avvenuto negli ultimi due mesi, ha in pratica quasi azzerato i guadagni ottenuti nel primo trimestre, quando l’oro era stato capace di passare da area 1.200$ a quasi 1.400$ l’oncia. Perso per ora lo status di bene rifugio, gli investitori stanno guardando maggiormente agli aspetti di carattere macroeconomico per valutare correttamente il fair value del metallo prezioso. Il primo aspetto che viene considerato è lo stato di salute del biglietto verde.

I progressi dell’economia americana, le attese di aumento dei tassi di interesse nella prima parte del 2015, le aspettative di bassa inflazione e la fine ormai imminente del tapering sono tutte variabili macroeconomiche che stanno spingendo l’oro verso il basso. Tra l’altro sta tornando in auge prepotentemente la storica correlazione inversa tra il dollaro e l’oro. Con il Dollar Index salito fino in area 84,50, in rialzo da nove settimane consecutive, la tenuta del gold ha iniziato a vacillare sempre più fino a quando i prezzi non sono crollati in modo vistoso a partire da questo mese.

I prezzi, che a fine agosto erano ancora in area 1.300$, sono scesi fino a 1.227,5$ l’oncia per una performance negativa superiore al 5,5%. Secondo gli specialisti di ScotiaMocatta, la perdita decisa di area 1.230$ l’oncia dovrebbe favorire un ulteriore approfondimento ribassista verso quota 1.180$, ovvero i minimi dello scorso anno toccati a fine giugno. L’oro soffre anche la scarsa richiesta dei consumatori asiatici, in particolare quella indiana (-67% la domanda da investimento nel secondo trimestre). Si prevedono tempi difficili per il lingotto e non va escluso nemmeno una discesa ancor più pesante verso i 1.000$ l’oncia.

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