Il piano di Biden per salvare l’economia degli Stati Uniti

Pierandrea Ferrari

18 Febbraio 2021 - 11:11

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Joe Biden e Kamala Harris stanno accelerando sul piano di salvataggio economico degli USA: dalle infrastrutture al tracciamento delle varianti del virus, ecco le priorità dei vertici della Casa Bianca.

Il piano di Biden per salvare l’economia degli Stati Uniti

Il piano di salvataggio economico degli USA - noto come American Rescue Plan - è stato presentato alla stampa da Joe Biden lo scorso 15 gennaio: un’iniezione di liquidità monstre, circa 1.900 miliardi di dollari, che segue di poche settimane l’approvazione del secondo pacchetto di stimoli fiscali da parte del Congresso, colpo di coda dell’uscente amministrazione Trump.

Ma quali sono le priorità del duo Biden-Harris? Il nuovo round di aiuti - che dovrà essere approvato dalle due ali del Campidoglio - sarà destinato principalmente a rimpinguare le tasche dei cittadini statunitensi, rafforzare le infrastrutture nel Paese e mettere a punto un sistema di tracciamento efficace delle varianti del virus.

Piano di salvataggio USA: le priorità di Biden

Ieri l’occasione per fare il punto: Joe Biden si è incontrato con alcune delle principali sigle sindacali statunitensi nello studio ovale della Casa Bianca ed ha illustrato dettagli e priorità di quel piano pensato per risollevare l’economia USA, gravata - come i principali competitor mondiali - da quasi un anno di crisi sanitaria.

Gli assegni diretti ai cittadini non sono in discussione - circa 1.400 dollari, da aggiungere ai 600 dollari già approvati lo scorso dicembre - e anche sui sussidi di disoccupazione l’intesa tra l’amministrazione Biden e i sindacati USA appare solida (lo è meno quella con i Repubblicani, atteso un braccio di ferro al Senato).

Ma l’attenzione, in realtà, si è spostata rapidamente verso il capitolo infrastrutture, un cavallo di battaglia di Biden durante la campagna elettorale dello scorso anno. Ripristinare, ammodernare, espandere o anche solo mettere in sicurezza le infrastrutture statunitensi - piuttosto malconce - è un passo decisivo, secondo il nuovo inquilino della Casa Bianca, per far ripartire il motore economico (inceppato) del Paese:

“Siamo al trentottesimo posto al mondo in termini di infrastrutture, dobbiamo fare di tutto - dalle autostrade agli aeroporti - per rendere il nostro Paese competitivo nel ventunesimo secolo”.

Biden rafforza il tracciamento delle varianti del virus

Il piano di salvataggio economico degli Stati Uniti, poi, esprimerà il cambio di paradigma imposto dalla nuova amministrazione Biden sul fronte pandemico: archiviato l’approccio “morbido” degli ultimi mesi e messe da parte le scintille tra Governo e comunità scientifica (alta la tensione sull’asse Trump-Fauci), il leader Dem cercherà di rafforzare il sistema di tracciamento nazionale, seguendo la linea dettata da quelle economie che meglio hanno saputo gestire la pandemia, come la Nuova Zelanda.

In tal senso, potrebbero essere 200 i milioni di dollari sul tavolo - ma diversi esponenti del Congresso vorrebbero aggiungere almeno uno zero - per agevolare le attività di tracciamento delle nuove varianti del virus, quest’ultime ormai destinate a prendere il sopravvento sulla versione beta che iniziò a diffondersi un anno fa nella megalopoli di Wuhan.

Operazioni, queste, che potrebbero essere facilitate dal graduale rallentamento della pandemia all’interno dei confini statunitensi: dal picco della seconda ondata, circa 260.000 casi giornalieri, il numero di infezioni quotidiane è sceso a quota 82.000, sebbene ancora a distanza dai minimi toccati durante il break estivo.

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