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Il boom delle azioni dei “Magnifici 7” è al capolinea?

Redazione Finance

1 Dicembre 2023 - 17:41

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La crescita delle azioni USA è stata recentemente messa in discussione dall’andamento contrarian delle azioni identificate nei “Magnifici 7”. È iniziato un nuovo percorso ribassista?

Il boom delle azioni dei “Magnifici 7” è al capolinea?

Gli ultimi giorni di contrattazione si sono caratterizzati per un’ulteriore inversione di tendenza rispetto a quella di fondo che nelle ultime settimane si era manifestata sul mercato americano. Al centro della discussione torna la sostenibilità della crescita in conto capitale registrata dalle azioni dei «Magnifici Sette», le big cap dell’S&P500.

Fra queste si annoverano le cosiddette FAANG, società a forte contenuto tecnologico, che hanno fatto molto parlare di sé nella prima metà dell’anno.

I recenti ritracciamenti registrati da questo comparto borsistico daranno vita a un trend ribassista consistente? Analizziamo la situazione sui mercati, in collaborazione con Freedom24.
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FAANG: è tornato il momento dei ribassi?

Concentrandosi su Facebook (ora Meta Platforms, Inc.), Amazon, Apple, Netflix e Google (Alphabet Inc.), identificati nell’acronimo FAANG, è possibile osservare una contrazione generalizzata dei prezzi che ha interessato queste società a partire dal 23 novembre. Esaminando attentamente il FAANG index del NYSE, che riflette l’andamento dei giganti tecnologici USA, emerge un interessante andamento contrario dei prezzi che ha avuto inizio nei giorni successivi alla rottura dei massimi dell’anno, verificatasi nel mese di luglio 2023. Questo nuovo trend ha suscitato notevole interesse, soprattutto quando confrontato con l’evoluzione dell’indice S&P500 e del NASDAQ, poiché l’indice FAANG in passato ha manifestato un apprezzamento più marcato ma, allo stesso tempo, ha sperimentato un calo più accentuato nelle sessioni più recenti.

La contrazione dell’indice FAANG si attesta a circa il 4% rispetto ai massimi registrati, e tra le azioni delle società che compongono questo indice, sembra che Meta Platforms stia vivendo il maggior drawdown, con un ritracciamento di poco superiore al 5%. È interessante notare che gran parte di questa perdita è stata registrata nel corso della giornata di giovedì.

S&P500, 1D S&P500, 1D Grafico a candele giornaliere dell'indice S&P500. Fonte: teletrader.com

Cosa ha provocato il recente ribasso?

Nel frattempo, l’andamento dell’S&P500 ha mostrato una dinamica diversa, non riuscendo nemmeno a raggiungere i massimi dei 4.600 punti a causa degli ordini di vendita che hanno influenzato la sua traiettoria. La recente reazione negativa, manifestatasi in modo generalizzato, è stata innescata dalla divulgazione dei dati relativi al PIL USA, i quali hanno sorpreso positivamente essendo superiori alle aspettative.

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Sebbene a prima vista possa sembrare una notizia positiva, in questo particolare contesto storico, rappresenta un ostacolo al raggiungimento degli obiettivi di politica monetaria della banca centrale. L’entità di questa contraddizione economica potrebbe suscitare ulteriori riflessioni e considerazioni sulle dinamiche di mercato e sulle strategie degli investitori in un periodo così delicato. Non a caso, nel breve periodo, il raggiungimento di zone d’ipervenduto, come evidenziato da alcuni oscillatori tecnici, impatta in modo sensibile sull’offerta, come è particolarmente evidente su timeframe giornaliero.

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