ISIS: come prevedere attacchi terroristici grazie ai social network

C. G.

21 Giugno 2016 - 12:10

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ISIS: prevenire gli attacchi terroristici tramite il monitoraggio dei social network è possibile? Uno studio dell’università di Miami dice di sì.

ISIS: come prevedere attacchi terroristici grazie ai social network

Prevenire il terrorismo dell’ISIS utilizzando i social network è possibile? Sì, secondo uno studio dell’Università di Miami.
I ricercatori statunitensi hanno parlato della possibilità di stroncare la minaccia terroristica proprio nel luogo in cui essa sembra svilupparsi: sui social network.

Non è un segreto che l’ISIS abbia reclutato innumerevoli seguaci tramite i social network e tramite altri canali web. Per tentare di arginare questo problema alcuni ricercatori dell’università di Miami hanno condotto una ricerca sul modo in cui i gruppi pro-ISIS interagiscono sui social network in modo da prevenire la loro formazione.

Lo studio ha portato alla luce la possibilità di utilizzare un algoritmo per prevedere futuri attacchi terroristici da parte dell’ISIS o da parte di altri gruppi terroristici.

Analizzando i social media gli scienziati sono stati capaci di tracciare ed identificare il linguaggio congeniale dell’ISIS, il che li ha portati a scoprire l’esistenza di 196 gruppi pro-ISIS attivi.

Nonostante alcune persone difendano questi contatti sui social invocando la libertà di parola, lo studio ha rivelato che i social media sono dei veri e propri centri di reclutamento per i terroristi e questo uso non fa altro che facilitare le adesioni al terrorismo.

I 196 gruppi pro-ISIS sono stati attivi sui social per almeno 8 mesi all’inizio del 2015 e durante questo breve periodo hanno guadagnato circa 180.000 nuovi adepti.

Neil Johnson, a capo della ricerca condotta dall’università di Miami ha detto:

“È stato come osservare dei cristalli che si formano. Abbiamo potuto vedere come le persone si materializzavano - nei social - attorno a certi gruppi in cui si discuteva attivamente e si scambiavano informazioni in tempo reale”.

Il monitoraggio di questa attività online da parte dell’università di Miami ha rivelato in modo sconvolgente come da semplici conversazioni sui social si possa velocemente passare ad atti terroristici orribili.

La domanda allora è: si può davvero rintracciare e anticipare la formazione di questi gruppi di persone che hanno lo scopo di seminare terrore?
Secondo lo studio di Neil Johnson e dei suoi colleghi la risposta è affermativa.

Ma in che modo?

Rintracciare i gruppi terroristici sui social: gli algoritmi

Utilizzando la teoria degli algoritmi di Einstein e Szilard gli scienziati sono riusciti a creare un’equazione matematica tale da insegnare ai PC come localizzare le attività legate all’ISIS sul web.
Usando questa tecnologia, i governi - oltre alla possibilità di spiare le conversazioni sospette - potrebbero effettivamente capire come i simpatizzanti dell’ISIS si riuniscono e come disseminano terroristi in tutto il mondo e, così facendo, avrebbero maggiori possibilità di scovarli e fermarli.

ISIS, persone e connessioni: la logica del gruppo sui social network

Nonostante alcuni terroristi agiscano da soli, secondo Johnson non iniziano mai la loro attività terroristica al di fuori di un gruppo sociale.
Anche i lupi solitari quindi fanno parte di un gruppo che può essere fermato prima che colpisca: è la logica del gruppo a fare da padrona.

“Le nostre ricerche ci suggeriscono che ogni lupo solitario rimarrà isolato solo per poco tempo. Come risultato del processo aggregativo riscontrato nel nostro studio sul web abbiamo potuto osservare che ognuno di essi è entrato o entrerà di certo a far parte di qualche gruppo esistente”

ha detto Johnson.

Punto di partenza per anticipare il terrorismo ISIS

Nonostante lo studio abbia dato prova che l’attività pro-ISIS può essere monitorata sul web e sui social, ciò non prova che l’uso di un algoritmo possa fornire delle previsioni attendibili al 100% sul verificarsi o meno di futuri attentati terroristici.
Lo studio di Miami è dunque solo un punto di partenza, ma potrebbe rappresentare una solida base dalla quale partire per arginare dal web le cellule terroristiche ISIS o nuovi gruppi attivi e pronti a colpire.

Johnson ha recentemente specificato che questo algoritmo oggetto di studio non è l’unico strumento a disposizione per fronteggiare la minaccia terroristica ISIS ma può comunque offrire un metodo più semplice per analizzare i social network che - come ben sappiamo - sono già abbondantemente monitorati da tutti i governi, ma rimangono comunque uno dei maggiori luoghi di reclutamento dei terroristi.

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# Isis

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