Per la prima volta i conti dell’INPS sono in rosso e a dirlo è la Corte dei Conti che analizza la solidità finanziari dell’istituto di previdenza italiano.
Per la prima volta il patrimonio dell’INPS è in rosso. A dirlo è la Corte dei Conti che ha analizzato la solidità finanziaria dell’INPS evidenziandone il deterioramento.
Gli accantonamenti legati alla svalutazione dei crediti contributivi, infatti, non verranno mai incassati e questo impatta molto negativamente sulle casse INPS.
Le casse dell’INPS sono in deficit e questa è la prima volta che un evento del genere si verifica, con un patrimonio netto in territorio negativo.
A tranquillizzare sulla situazione arrivano le parole di Tito Boeri, presidente dell’INPS, e Giuliano Poletti, ministro del Lavoro.
Intanto la Corte dei Conti fa sapere che ritiene necessario una riforma della governance dell’INPS, che riveda anche le funzioni dei tre principali organi.
Vediamo insieme qual è la situazione riscontrata dalla Corte dei Conti in merito al patrimonio dell’INPS e alla sua organizzazione interna.
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INPS, Corte dei Conti: per la prima volta i conti sono in rosso
Il patrimonio dell’INPS è in rosso e a segnalarlo è la Corte dei Conti, sottolineando nella relazione sul bilancio 2015 che lo “scostamento tra i saldi finanziari e quelli economici è dovuto principalmente all’andamento dei residui attivi”.
La relazione della Corte dei Conti, dunque, parla chiaro e restituisce un quadro non molto incoraggiante, con una situazione economico-patrimoniale peggiore rispetto all’esercizio precedente.
L’esercizio, dunque, si è chiuso con un risultato economico negativo per 16,3 miliardi e ciò è “condizionato da un accantonamento al fondo rischi crediti contributivi per 13,09 miliardi”.
La conseguenza è che il patrimonio netto si attesta su 5,87 miliardi e il decremento rispetto al 2014 è di 12,54 miliardi.
La situazione non è migliore per il 2016 visto che i magistrati contabili sottolineano come per effetto di un peggioramento dei risultati previsionali assestati - con risultato economico negativo che si attesta su 7,65 miliardi - il patrimonio netto passi a 1,73 miliardi, in territorio negativo per la prima volta da quando esiste l’INPS.
Per il 2017, il bilancio di previsione adottato a dicembre scorso dal presidente e in corso di approvazione da parte del Civ, evidenzia un risultato economico negativo di 6,152 miliardi con patrimonio netto di -7,863 miliardi.
INPS: le parole di Poletti e Boeri
A tranquillizzare arrivano le parole di Giuliano Poletti, ministro del Lavoro, che definisce il sistema assolutamente sostenibile e che “oggi non sono previsti interventi perché le risorse che fanno fronte alle situazioni che le leggi prevedono in termini di costi sono già definite dalla legge di bilancio, che garantisce la copertura di queste situazioni”.
L’importante, dunque, è che ci sia lo Stato a coprire le spalle (o in questo caso i conti) dell’INPS su cui il confronto, fa sapere Poletti, su come migliorarla rimane aperto, mentre il dialogo tra governo ed INPS è quotidiano.
A parlare anche Tito Boeri, presidente dell’INPS, che smorza i toni allarmistici affermando che“ La Corte dei Conti non lancia alcun allarme. Si tratta di una mera questione contabile. Bisogna ricordare che Inps opera per conto dello Stato. Le prestazioni sono decise da Parlamento e Governo italiano. E dunque sempre garantite dallo Stato italiano. Ciò che conta non è il bilancio Inps, ma dello Stato. Tra l’altro i consuntivi della Corte dei Conti sono già incorporati nelle stime di disavanzo e debito pubblico”.
Secondo Boeri, il disavanzo deriva da ritardi nei trasferimenti dello Stato che vengono anticipati dall’INPS e poi ripianati dallo stesso.
Secondo la Corte dei Conti, però, è necessaria una riforma della governance dell’INPS e, insieme ad essa, si dovrebbero rivedere anche le funzioni dell’organo di indirizzo e vigilanza, di quello di rappresentanza legale e di quello di indirizzo politico-amministrativo, che sono i tre principali organi dell’INPS.
Il nuovo regolamento dell’INPS con le disposizioni annesse, però, secondo la Corte dei Conti è volto alla razionalizzazione dell’organizzazione centrale dell’istituto e, dunque, all’avvicinamento dell’ente alle istituzioni locali e al cittadino.
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