ICOBox: come condurre all’ICO una startup blockchain nel 2018

Marco Ciotola

18 Settembre 2018 - 08:34

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ICOBox mette in luce la necessità di considerare l’ICO un vero e proprio progetto privo di scadenza, che non arresti mai il filo diretto con gli utenti

ICOBox: come condurre all’ICO una startup blockchain nel 2018

ICOBox è stata nominata tra le migliori società di marketing ICO in base alla valutazione di due siti Web: Hackernoon e Free Software Advice.
Assieme alla realtà fondata dal trio Evdokimov-Generalova-Babaev, sono state nominate eccellenze del settore anche ArgonGroup, OfficialStartups, AmaZix, PalmBeachMarketing, FoxTail Marketing, Panony ed Element Group.

I professionisti del mercato delle criptovalute fanno notare come sempre più start-up preferiscano coinvolgere nella gestione delle loro ICO importanti agenzie e piattaforme specializzate, così da organizzare il lavoro richiesto nel più breve tempo possibile e coinvolgere noti consulenti, migliorando notevolmente le loro possibilità di successo nell’industria delle crypto.

Abbiamo cercato di scoprire perché il marketing ICO sta giocando un ruolo sempre più importante sul mercato e se sia possibile, oggi, creare un progetto di successo senza aiuti esterni.

ICO: un percorso che non si limita alla raccolta fondi

Secondo le informazioni raccolte dal centro di ricerca blockchain IBRC, anche non contando i 5 miliardi di dollari accumulati dalla valuta virtuale statale del Venezuela, il Petro, le startup di criptovalute hanno raccolto quasi 11 miliardi di dollari durante la prima metà del 2018. Queste cifre fanno subito sembrare insignificanti i 6,9 miliardi raccolti dalle aziende in tutto il 2017. Anche il numero delle startup è cresciuto: gli esperti IBRC hanno contato 564 ICO completate che hanno rivelato informazioni sui fondi raccolti nel corso del primo semestre 2018, contro le solo 517 durante tutto il 2017.

Appare chiaro che, malgrado l’emergente tendenza al ribasso degli importi raccolti attraverso le initial coin offering nella seconda metà dell’anno, il 2018 sarà un anno da record per quel che riguarda i fondi messi insieme.

L’esperienza mostra, tuttavia, che oggi non è sufficiente raccogliere capitali attraverso un’ICO; è anche importante continuare, sviluppare il progetto quando quest’ultima è terminata. È proprio in quel momento che spesso iniziano i problemi. Ad esempio, in base alla ricerca condotta da GreySpark Partners, quasi la metà delle ICO del 2018 non è stata in grado di raccogliere l’importo minimo dichiarato. Le cifre pubblicate da Bloomberg appaiono ancora peggiori: quasi il 60% dei progetti ICO terminano definitivamente entro il primo trimestre successivo al completamento della vendita di token.

Da parte sua, il portale TechCrunch ha analizzato i dati dei siti Coinopsy e DeadCoins - che raccolgono statistiche sui progetti del settore falliti - concludendo che durante l’anno in corso il mercato ha perso più di 1.000 startup.

In questo contesto, assumere l’approccio corretto per preparare e organizzare i progetti ICO diventa molto importante. Secondo Dima Zaitsev, Direttore del Market Analytics Department presso IBRC, adesso non è più sufficiente scrivere semplicemente un buon progetto e aspettare che “piovano Bitcoin”. Il piano deve avere una chiara strategia di sviluppo sia prima che dopo l’ICO, e quella strategia va seguita alla lettera.

“Ci sono diversi errori che ripetono molti progetti e che portano al fallimento dell’ICO”,

spiega Zaitsev.

“Uno di quelli più comuni è smettere di dare informazioni agli utenti una volta terminata l’initial coin offering. La community e i sostenitori non apprezzeranno di certo un simile approccio e si dimenticheranno di te prima che possa avere la possibilità di costruire il tuo progetto insieme a loro. Il secondo errore consiste nel sopravvalutare le proprie capacità, specialmente dopo un’ICO di successo.

Il paradigma del progetto cambia dopo il suo completamento. Mentre la corsa verso l’ICO coinvolge più marketing e PR, dopo il suo completamento il progetto diventa una vera e propria startup: questo richiede l’entrata in scena di nuove e diverse figure. Idea pessima è anche quella di risparmiare sulle verifiche di sicurezza dei progetti e sui buoni avvocati, entrambi in grado di salvarti da imprevisti con truffatori e autorità di regolamentazione.

Infine, dovresti decidere in anticipo come funzionano i token del progetto, in modo che dopo l’ICO non si presenti la questione: ’cosa fare ora?’, che può diventare una vera e propria zavorra in grado di affondare il tuo progetto”.

ICOBox: la costruzione di un’ICO seguita fase dopo fase

Una soluzione software as a service (SaaS), supporto tecnologico e legale, marketing, consulenza e PR fanno tutti parte dell’essenziale insieme di servizi che consentirà alle startup di andare avanti spedite durante il lancio e non solo. Quelli appena elencati sono gli elementi che solitamente le principali società di marketing ICO forniscono.

Una di queste società è ICOBox, piattaforma che è riuscita a compiere un salto di qualità in poco più di un anno, diventando il più grande fornitore di servizi per la preparazione e la conduzione di un’ICO e di servizi post-ICO nel mondo. È anche una delle più grandi aziende dell’universo crypto in termini di numero di dipendenti, con oltre 150 impiegati provenienti da tutto il mondo. Non è una coincidenza che i siti web Hackernoon e Free Software Advice l’abbiano messa al primo posto nelle loro classifiche.

ICOBox è stata inoltre inserita tra le prime 20 posizioni in un’altra classifica delle migliori piattaforme al mondo specializzate nella preparazione delle ICO, pubblicata dal sito web di Colabug.

“Non è un segreto che il mercato della blockchain stia vivendo una crescita eccezionale”,

nota Andriy Zinchuk, CEO di ICOBox che aggiunge:

“Questa tecnologia cambierà per sempre le nostre vite e le vite dei nostri figli, quindi ci siamo prefissati un obiettivo ambizioso: diventare il principale acceleratore di startup al mondo in questo settore, sfruttando tutta la nostra esperienza e tutti gli sviluppi innovativi. Passo dopo passo ci stiamo muovendo verso l’obiettivo e presto lanceremo la nostra università blockchain, per aiutare i nostri clienti e chiunque lo voglia a conoscere meglio l’industria crypto”.

La società ha già aperto un proprio centro di ricerca blockchain, l’ICOBox Blockchain Research Center (IBRC). Qui alcuni esperti pubblicano a cadenza settimanale un’analisi fondamentale del mercato relativo alle ICO e preparano regolarmente dei report sugli argomenti più importanti nel settore della blockchain e delle criptovalute.

“Siamo molto soddisfatti dei risultati della nostra cooperazione con ICOBox”,

spiega Dmitry Shyshov, Presidente e co-fondatore della piattaforma SocialMedia.Market, un mercato decentralizzato per blogger e inserzionisti.

“I loro specialisti sono stati in grado di darci un supporto completo nell’arco di tutta l’ICO. La definizione della book-building, le raccomandazioni tecniche e legali e la strategia di marketing ci hanno permesso di raggiungere gli obiettivi prefissati della nostra raccolta fondi”.

Alla luce del forte ribasso a cui sta assistendo l’intero mercato delle criptovalute nel 2018, le startup di blockchain ora si rivolgono quasi esclusivamente ad agenzie e piattaforme di grandi dimensioni, con ampia esperienza nell’assistere al lancio delle ICO. Le prime cinque società della classifica mondiale di marketing ICO di solito si occupano di 40 o più progetti l’anno, aiutando i loro clienti a raccogliere non meno di 300-400 milioni di dollari in totale tramite initial coin offering.

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