I lavori più richiesti nel 2014 in Italia: ecco i 5 profili professionali che le aziende cercano e non trovano

Valentina Brazioli

2 Settembre 2014 - 10:37

Quali sono i lavori più richiesti nel 2014 in Italia? Una domanda che potrebbe sorprendere, visto il tasso di disoccupazione registrato - soprattutto tra i più giovani - eppure anche nel nostro Paese ci sono profili professionali richiesti che le aziende cercano, senza successo: eccone 5 in particolare.

I lavori più richiesti nel 2014 in Italia: ecco i 5 profili professionali che le aziende cercano e non trovano

I lavori più richiesti in Italia nel 2014: una serie di parole che, messe tutte in fila, sembrano raccontare una realtà ben diversa da quella che conosciamo, fatta di disoccupazione galoppante e stagnazione economica. Eppure, anche quest’anno dobbiamo registrare il fenomeno relativo a quelle aziende italiane che cercano profili professionali, senza riuscire a trovarli. Un fenomeno che sembra stridere con i dati macroeconomici ai quali siamo anche troppo abituati, ma che almeno lascia intravedere, alla fine del tunnel, qualche timido spiraglio di ripresa occupazionale.

I 5 profili professionali che le aziende cercano e non trovano

La parola d’ordine per essere professionisti appetibili dalle imprese, anche quest’anno, sembra essere “specializzazione”. A dirlo è la banca dati Excelsior di Unioncamere, dove si registra ancora una forte discrepanza fra la domanda e l’offerta di 5 profili professionali, tra lavori altamente qualificati e manodopera specializzata.

Analisti e progettisti di software: ne mancano circa 2 mila all’appello, su 5500 da assumere. Non fanno eccezione i programmatori, ne latitano 1000 dei 3400 posti disponibili.

Tecnici delle vendite e della distribuzione: anche qui si registrano delle assenze, 1700 sugli 8000 pronti a essere contrattualizzati.

Attrezzisti di macchine utensili e meccaniche e montatori industriali: in questo caso, a fare la differenza sembra essere la mancanza di formazione o la scarsa esperienza, che da anni affliggono il settore della manodopera specializzata nel nostro Paese. Eppure le aziende li cercano, facendo salire così a 45 mila i desaparecidos tra le figure professionali più ambite del momento.

La speranza arriva dal Nord Est?

Sarà un autunno caldo quello che l’Italia dovrà affrontare? Può darsi, eppure la classifica stilata dal Sole 24 ore sulle previsioni occupazionali delle imprese tricolori lascia intravedere qualche spiraglio di luce, quantomeno dal Nord Est della nazione. In particolare, i segnali più positivi sembrano esserci per gli operai specializzati, i conduttori d’impianti, gli addetti alle vendite e gli ingegneri, con il Veneto in cima alla lista delle regioni intenzionate a puntare sul capitale umano per innovare e competere, soprattutto sul mercato estero. Ad esempio, a Padova si registrano dati tra i più positivi in assoluto eppure le imprese locali hanno difficoltà nell’assumere, soprattutto nel settore chimico, farmaceutico e della plastica, dove circa un quarto dei profili richiesti risulta tuttora arduo da trovare. Si segnalano assenze anche nelle costruzioni, nelle industrie del legno, in quelle elettriche e nell’Information and Communication Technology (Ict).

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