Una "guerra di valute" nuoce davvero al settore delle esportazioni in Europa?
Lars Christensen, economista danese e autore del noto blog di MarketMonetarist, non la pensa affatto così, e lo prova con un grafico.
Guerra di valute: non è un male per le esportazioni
Si dice che l’Europa sia la vittima maggiore di quel che si definisce "guerra di valute" internazionale (sebbene non sia propriamente una guerra, ma un allentamento monetario a livello globale) poiché l’Euro ha subito significativi apprezzamenti a seguito dell’intervento monetario della Federal Reserve e della Bank of Japan.
Tuttavia, ragionando sulla "variazione del prezzo" (ovvero il tasso di cambio dell’Euro), si giunge alla conclusione che la zona Euro non sia in alcun modo vittima.
I "preoccupati per la guerra di valute" ritengono che l’apprezzamento dell’Euro possa essere una minaccia al settore delle esportazioni in Europa, ma ciò che dimenticano è chiedersi perché il valore dell’Euro sia cresciuto.
L’Euro è più forte non per via della stretta monetaria nella zona Euro, ma a causa dell’allentamento che si verifica ovunque altrove. Politiche monetarie più "allentate" negli Stati Uniti e in Giappone hanno certamente rilanciato la domanda interna nei rispettivi paesi e, dunque, anche le importazioni.
L’aumento delle importazioni in America e in Giappone è certamente una buona notizia anche per gli esportatori Europei, ed è probabilmente una questione molto più importante della perdita di "competitività" che potrebbe risultare dal rafforzamento dell’euro.
La prova in un grafico
Osserviamo cosa ne pensano gli esportatori europei. Il grafico qui in basso è l’indice PMI (Purchasing Managers’ Index) degli ordini di esportazione per l’Eurozona.
Il grafico mostra chiaramente che l’ottimismo è in crescita! Più che preoccuparsi della "forza dell’Euro", gli esportatori dell’Eurozona preferiscono concentrarsi sulle migliori prospettive di crescita in Giappone e negli Stati Uniti.
| Traduzione a cura di Federica Agostini - Fonte: MarketMonetarist |
| Don’t tell me the ‘currency war’ is bad for European exports |
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