Green Pass falsi su Telegram, l’operazione della GdF: ecco quanto costavano

Mario D’Angelo

3 Luglio 2021 - 10:36

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La Guardia di Finanza smantella 10 canali Telegram che riportavano a marketplace sul dark web dove si acquistavano vaccini anti-Covid e Green Pass contraffatti.

Green Pass falsi su Telegram, l’operazione della GdF: ecco quanto costavano

Vendevano vaccini anti-Covid e Green Pass falsi sul dark web. È stata la Guardia di Finanza a sgominare una rete di illecita commercializzazione di vaccini e certificati vaccinali, questi ultimi venduti a un prezzo che variava dai 110 ai 130 euro.

Vaccini e Green Pass falsi su Telegram, l’operazione della GdF

I finanzieri nell’operazione “Vax Free” si sono concentrati soprattutto su 10 account anonimi e canali Telegram che rinviavano a marketplace sul dark web dove i potenziali acquirenti si potevano interfacciare con il venditore di certificati verdi falsi.

I Green Pass così acquistati, rigorosamente in criptovalute, contenevano i falsi dati identificativi, un QR code generato appositamente, e un numero relativo al lotto di origine della prima e della seconda dose di vaccino. I cyber-criminali affermavano ingannevolmente che tali certificati erano recapitabili anche a chi risiede in Paesi fuori dall’UE come Stati Uniti, Regno Unito e Svizzera.

La conclusione dell’indagine del IV Dipartimento (Frodi e tutela del consumatore - Cybercrime) della Procura di Milano è avvenuta nel giorno dell’entrata in vigore del Green Pass europeo. È stata coordinata dal procura aggiunto Eugenio Fusco e dalle sostitute procuratrici Bianca Maria Baj Macario e Maura Ripamonti.

L’investigazione si è avvalsa sia di strumenti di ultima generazione, come Bot e Avatar, sia un “innovativo e dinamico monitoraggio real time della rete” da parte delle fiamme gialle.

Il nuovo business criminale, hanno spiegato gli investigatori, si è concentrato principalmente sulla vendita dei certificati verdi contraffatti. Migliaia di utenti della rete, hanno aggiunto le fiamme gialle, nonostante “prezzi irragionevoli e rischi elevatissimi per la salute” sono stati attirati dalle foto di fiale e dai pacchetti “all inclusive”.

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