Grecia: incubo bailout sta per finire, ma ora viene il “bello”

C. G.

28 Ottobre 2017 - 09:00

La Grecia sta per dire addio all’incubo bailout, ma i timori dei creditori internazioni continuano a far riflettere sul futuro del Paese.

Grecia: incubo bailout sta per finire, ma ora viene il “bello”

Come sta la Grecia? Il bailout, programma di aiuti approvato dall’Unione europea, si esaurirà nell’agosto del 2018, ma lo sguardo delle istituzioni sul Paese non si muoverà di un millimetro.

Dopo aver implementato centinaia di nuove riforme in cambio degli aiuti europei (la terza tranche è stata di 86 miliardi di euro), la Grecia pare pronta a divincolarsi dai creditori. Atene ha a lungo lottato con le loro richieste, tentando di evitare crisi politiche irreversibili e cercando altresì di rimettersi in piedi.

L’Europa, dal canto suo, non vede l’ora di liberarsi del fardello greco e non sarà più disposta a sborsare un centesimo per aiutare il Paese; si pensi soltanto alle lunghissime discussioni in merito all’ipotesi di un terzo bailout.

“Il problema dell’Europa è che vuole lasciarsi alle spalle la Grecia il più presto possibile,”

ha affermato alla CNBC un funzionario a conoscenza della questione che ha tuttavia richiesto di mantenere l’anonimato.

Ciò significa che, nonostante la crescita dell’economia faccia ben sperare, l’Europa si assicurerà in ogni modo la conclusione del programma di bailout (si assicurerà sorpattutto che la Grecia non diventi più un problema).

I timori dei creditori

Quella della Grecia dovrebbe essere “un’uscita pulita” dal programma di bailout che terminerà precisamente il 20 agosto del 2018. Il Paese non dovrà più fronteggiare schiere di creditori stranieri pronti a chiedere centinaia di riforme in cambio di denaro.

Secondo alcuni analisti, comunque, se da un lato queste notizie dovrebbero essere buone sia per Atene che per l’Ue che per il FMI, dall’altro il loro entusiasmo potrebbe rivelarsi di breve durata. Diversi creditori temono che, pur avendo denaro a disposizione, la Grecia non continuerà con lo slancio riformistico attuale.

Nessuno dei problemi strutturali del Paese (amministrazione pubblica, rafforzamento dei contratti e così via) è stato risolto fino ad ora, dopo tre bailout. Atene continua ad approvare le riforme richieste dalla Troika ma sul campo poco o nulla è cambiato, come ha fatto notare Daniel Gros, direttore del Centro di Studi Politici Europei.

Secondo le previsioni della Commissione europea, la Grecia crescerà del 2% circa nel corso del 2017, il tutto dopo la correzione del 2016.

“Sta crescendo lentamente, eppure l’eredità della crisi è ancora molto ampia”,

ha affermato Maartje Wijffelaars, senior economist di RaboResearch’s Global Economics and Markets.
L’economia della Grecia è ancora del 30% più piccola rispetto al periodo antecedente la crisi e la disoccupazione rappresenta un vero problema soprattutto tra i giovani, dove il tasso è del 40%.

La ristrutturazione del debito

La ristrutturazione del debito, affermano gli analisti, potrebbe contribuire alla ripresa della Grecia anche se ad oggi poco o niente è stato deciso in merito alle modalità con cui essa verrà implementata. Tra l’altro, i creditori europei non sembrano propensi ad iniziare nuove discussioni sul debito prima della fine del programma di aiuti.

“Fino a che il problema del debito greco non viene adeguatamente gestito, il rischio di default e di Grexit rimane dietro l’angolo,”

ha aggiunto la già citata Wijffelaars in una nota.

Claus Vistesen, economista della Pantheon Macroeconomics, ha fatto notare come le istituzioni del blocco continueranno a monitorare la situazione di Atene, anche in futuro.

“Non può per definizione reggersi da sola, dato che la BCE e l’UE possiedono l’80% del suo debito”,

ha continuato l’analista. Questo significa che, anche in seguito alla conclusione del bailout, la Grecia continuerà ad essere monitorata con attenzione dalle istituzioni, che si mostreranno pronte a tutto pur di evitare il ripertersi di una simile crisi nell’Eurozona.

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