Chi è Giuseppe Montella, il carabiniere indagato: ecco quanto ha guadagnato con droga e truffe

Antonio Cosenza

29/07/2020

07/09/2021 - 15:21

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Droga, festini e interrogatori violenti: la doppia vita dell’appuntato Giuseppe Montella, proprietario di una villa con piscina e di un parco auto e moto di tutto rispetto.

Chi è Giuseppe Montella, il carabiniere indagato: ecco quanto ha guadagnato con droga e truffe

Giuseppe Montella, nato a Pomigliano D’Arco (in provincia di Napoli) il 26 luglio del 1983, è uno dei carabinieri della caserma di Piacenza indagato per le presunte attività illecite messe in atto da lui e dai suoi colleghi.

Sono tantissime le prove a sostegno delle accuse mosse nei confronti di Giuseppe Montella, con la Guardia di Finanza che ha raccolto diverse intercettazioni che mettono alla luce un sistema di abuso di potere, dove grazie a truffe e spaccio i carabinieri indagati sono riusciti ad arricchirsi molto di più rispetto a quanto avrebbero fatto con il solo stipendio dell’Arma.

Per il momento i carabinieri arrestati sono cinque e, stando a quanto raccolto dalle varie intercettazioni, sembra sia proprio Giuseppe Montella ad essere stato a capo dell’organizzazione, grazie anche all’aiuto della sua compagna Maria Luisa Cattaneo che si trova ai domiciliari.

Una vicenda che sembra essere ancora alle fasi iniziali: gli interrogatori continuano e non è escluso che nei prossimi giorni, con l’emersione di nuovi dettagli, possa anche allargarsi il registro degli indagati.

Ma concentriamoci su una delle figure chiave di questa vicenda, l’appuntato Giuseppe Montella, 37 anni, e su quali sono le accuse nei suoi confronti.

Carabiniere Giuseppe Montella: perché risulta indagato

Secondo quanto rivelato dai magistrati, Giuseppe Montella è un carabiniere dalla doppia vita. Da una parte l’abuso di potere, con i numerosi arresti (che hanno portato anche la caserma di Piacenza - Via Caccialupo - a ricevere un encomio) effettuati abusando della divisa ed estorcendo confessioni ai presunti spacciatori, il più delle volte picchiati selvaggiamente. Pusher spesso arrestati per poi accaparrarsi la droga migliore per poterla rivendere (ma anche per utilizzarla durante i festini), come pure per togliere concorrenza dalle piazze.

D’altra parte, Montella si è reso protagonista di festini all’interno della caserma e sembra abbia avuto un ruolo da protagonista in diversi traffici di droga. Nel dettaglio, questo, insieme alla compagna Maria Luisa Cattaneo, ha collaborato con i pusher scortando il trasporto di stupefacenti, avvalendosi anche di conoscenze nella Guardia di Finanza (un suo amico finanziere risulta nel registro degli indagati).

Nell’ordinanza del GIP traspare una descrizione di Montella secondo cui questo “era convinto di poter tenere qualunque tipo di comportamento, vivendo al di sopra della legge e di ogni regola di convivenza civile”.

Quanto ha guadagnato Giuseppe Montella durante la sua esperienza nei Carabinieri?

Nel corso di uno dei primi interrogatori, Giuseppe Montella ha dichiarato di aver guadagnato appena 5.000 euro grazie alle attività illecite messe a punto durante la sua esperienza nella caserma di Piacenza. Tuttavia, guardando al patrimonio di Montella sembra essere molto difficile credere a questa affermazione.

Partiamo da quello che è lo stipendio di un appuntato dei carabinieri: poco più di 2.260 euro lordi al mese, per un netto che si aggira intorno ai 1.700 euro. Uno stipendio che contrasta con la vita extralusso fatta dall’appuntato e dalla sua compagna: una villa con piscina a Gragnano Trebbiense (acquistata per 270 mila euro), dove Montella era solito organizzare feste con tanto di bottiglie di Dom Pérignon (come dimostrano diverse foto pubblicate sui profili social). Ventitre conti correnti sequestrati e un parco auto e moto di tutto rispetto: Bmw 320D, Porsche Cayenne, Mercedes Classe A, Smart City-Coupe, Bmw X5, Bmw 520D, Bmw 320D e Audi, più 16 moto di grossa cilindrata.

Un tenore di vita assolutamente incompatibile con lo stipendio da appuntato dei Carabinieri, anche perché - come scrive il GIP nell’ordinanza dell’arresto - dalle dichiarazioni per gli anni 2016-2018 ne risulta un reddito in negativo tale da non permettere né il suo mantenimento né quello del figlio (a suo carico al 100%).

Insomma, non è stato difficile per gli inquirenti capire che qualcosa non andava: per il momento lo scenario è quello di un business alternativo (e illegale) messo su da Montella e dai suoi colleghi abusando del proprio ruolo. Saranno le indagini, ancora in corso, a fare chiarezza su quanto questi si sono spinti oltre.

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