Gioele Mondello, ritrovati resti ossei e una maglietta: appartengono al piccolo?

Martino Grassi

19 Agosto 2020 - 16:16

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Si fa sempre più concreta l’ipotesi che Gioele Mondello sia morto. Sono stati ritrovati dei resti ossei e una maglietta che per gli inquirenti appartengono al 99% al piccolo.

Gioele Mondello, ritrovati resti ossei e una maglietta: appartengono al piccolo?

Il caso di Gioele Mondello continua a tenere gli italiani con il fiato sospeso. Nelle ultime ore sono stati ritrovati dei resti ossei e una maglietta che potrebbero appartenere al piccolo di cui non si hanno più tracce dal 3 agosto. Adesso si procederà con il test del DNA ma per gli inquirenti, il tronco di un bimbo reso ormai irriconoscibile, appartiene a Gioele a 99%.

I resti sono stati rinvenuti da un poliziotto in congedo che si è offerto volontario per le ricerche, nelle campagne di Caronia, nei pressi di Messina, ad una distanza di pochi metri dal luogo in cui è stato ritrovato il corpo della madre. I resti sarebbero stati dilaniati dagli animali, cani o maiali si pensa, che avrebbero anche staccato la testa al piccolo, ritrovata poco più in là nella boscaglia.

Ritrovati i resti di Gioele?

Sembra dunque concretizzarsi sempre più l’ipotesi della morte del piccolo Gioele. Sul luogo del ritrovamento sono giunti anche il padre, Daniele Mondello, e la zia del piccolo, Mariella, che tuttavia non sono stati fatti avvicinare al luogo del ritrovamento dove sono ancora in corso i sopralluoghi dei due medici legali. Uno dei soccorritori giunti sul luogo ha dichiarato:

“È stato straziante vedere quel tronco di bambino senza arti, con un pezzetto di femore e null’altro. C’è anche un ciuffo di peli, non si sa se sono del bimbo o di un animale accanto ai resti”.

Proseguono le ricerche

Questa mattina, alcuni volontari che partecipano alle ricerche del piccolo Gioele avevano rinvenuto un cappellino da bambino, tuttavia il padre aveva affermato che non appartenesse a Gioele, dopo aver visto la foto del cappellino e lo conferma anche la zia. Le ricerche continuano ininterrottamente dallo scorso 3 agosto, da quando il padre ha lanciato l’appello, ogni giorno un gruppo di amici e volontari si ritrova al campo base per iniziare a perlustrate le zone limitrofe.

Da oggi si sono uniti anche gli uomini dell’esercito con cani e droni che perlustreranno per il 16esimo giorno consecutivo le campagne di Caronia, condotte dai vigili del fuoco, carabinieri, finanza, polizia, cacciatori dei carabinieri, protezione civile. Uno dei volontari spiega che: “Siamo venuti perché siamo padri di famiglia e siamo sensibili a questo caso. Speriamo di trovare Gioele e che questo mistero venga finalmente risolto. Noi siamo pronti a fare la nostra parte”.

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