Giappone: rendimenti reali negativi per i bond, ma nessun problema per le banche

Michele Ciccone

7 Ottobre 2013 - 10:55

Giappone: rendimenti reali negativi per i bond, ma nessun problema per le banche

Quando si investe in obbligazioni la prima regola da seguire è la seguente: se si vogliono fare soldi bisogna essere estremamente cauti nel comprare titoli pubblici o privati il cui rendimento non segua il passo dell’inflazione.

Di sicuro questo non è mai stato un problema per il mercato dei titoli pubblici giapponesi dal momento che il livello dei prezzi nella terza più grande economia del mondo è sceso per 15 anni consecutivi.

Nessuna corsa alla vendita di titoli pubblici

Ma ora che il governo e la Banca Centrale del Giappone hanno fatto uso di tutte le risorse disponibili per far cessare la deflazione, i titoli pubblici nipponici hanno iniziato a dare rendimenti reali (ossia aggiustati per il tasso di inflazione) negativi agli investitori.

Tuttavia, sebbene il maggior aumento dei prezzi rispetto ai rendimenti nominali possa essere un effetto collaterale della politica del governo giapponese di rendere i titoli pubblici il meno attrattivi possibili, in maniera tale da indirizzare gli investitori verso attività più rischiose, alcuni traders notano che non vi è stata fino ad ora alcuna rincorsa alla vendita di titoli di stato.

I rendimenti reali neagativi sono un problema?

I rendimenti nipponici, i quali cadono non appena la domanda di titoli si rafforza, si trovano al minimo da un periodo di circa 5 mesi.

Secondo un sondaggio effettuato la settimana scorsa dalla società QUICK Corp., 154 investitori ritengono che la previsione media di incremento dei prezzi dei principali beni e servizi si situa intorno all’ 1.0%. Ciò farebbe rimanere i tassi reali in territorio negativo, ma anche molto lontano dall’aspettativa di inflazione del 2% della Banca Centrale Giapponense.

Il parere di commercianti e banche

I commercianti inoltre ritengono che la lettura dell’indice CPI - il quale non tiene conto della volatilità dei prezzi dei cibi freschi - risulta distorta dai più alti prezzi dei beni importati ed energetici. L’indice CPI, che considera tutto tranne cibo ed energia, è caduto dello 0.1% ad Agosto 2013 rispetto ad Agosto 2012, con ciò facendo rimanere positivi i rendimenti reali.

Vi sono altri fattori tecnici che non rendono i rendimenti reali negativi un problema particolare per i principali detentori di attività giapponesi, ossia le banche.

Noriatsu Tanji, bond strategist a Barclays Securities Japan, ha spiegato che rendimenti reali negativi sulle attività non conducono necessariamante ad una caduta dei profitti se anche le passività bancarie, ossia i depositi, pagano rendimenti reali negativi.

Questo significa, in poche parole, che anche se gli istituti di credito percepiscono rendimenti reali negativi sulle attività detenute in portafoglio, lo stesso fenomeno applicato ai depositi implica che i depositanti stanno di fatto pagando le banche per mantenere al sicuro i propri soldi.

Libera traduzione da: Eleanor Warnock per Money Beat

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