Germania: il programma del nuovo Governo tedesco non sorride all’Italia

Giorgia Bonamoneta

15/10/2021

15/10/2021 - 19:41

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Elezioni Germania: 12 pagine segnano l’accordo tra Spd, Verdi e Liberali. Cosa propone il programma del nuovo Governo tedesco in merito al Patto di Stabilità?

Germania: il programma del nuovo Governo tedesco non sorride all’Italia

A distanza di quasi un mese dalle elezioni tedesche si può dire che la Germania ha concluso la fase di esplorazione per la creazione di un Governo composto da tre forze politiche.

In queste ore si sta discutendo dell’accordo raggiunto da Spd, Verdi e Liberali. Questo accordo ha prodotto un documento di 12 pagine che servirà da base per delineare l’approccio futuro del Governo alle numerose questioni in ballo.

Tra queste dovrebbe esserci il Patto di Stabilità, del quale però non si fa il minimo accenno nel documento dell’accordo. Un passaggio delicato e che potrebbe segnare un primo momento di crisi con l’Italia, Paese che insieme alla Francia preme per revisionare i parametri del patto.

Germania: trovato accordo per il Governo semaforo

Sono stati delineati, a distanza di quasi un mese, i colori del nuovo Governo tedesco. I partiti della maggioranza saranno: SPD (rosso), FDP (gialli) e Verdi (verde).

Alla base del progetto di coalizione a tre vi è un progetto, un documento di 12 pagine che pone come obiettivo principale la modernizzazione industriale della Germania in chiave green e continuando a sostenere tutte le classi sociali.

Almeno questo è quello che emerge dalla “scommessa” dei tre partiti di maggioranza che stanno discutendo gli ultimi punti di questo piano ognuno nella propria sede.

Germania: cosa contiene il programma del nuovo Governo?

Ogni partito ha portato al tavolo delle trattative le proprie battaglie elettorali e sono state raggiunte concessioni e compromessi in tutte le direzioni.

In particolare sono state le richieste dei Liberali ad avere più spazio nelle dodici pagine del documento. Tra queste l’austerity e il freno all’indebitamento, previsto anche nella Costituzione, a partire dal 2023. Niente da fare invece sull’ingresso di nuove tassazioni, tra cui la patrimoniale dell’1%.

I Verdi invece hanno ottenuto la promessa di maggiori impegni green, tra cui l’uscita anticipata dal carbone, un maggior investimento nella mobilità elettrica (come un abbassamento dei costi per renderla alla portata di tutti) e per le energie rinnovabili. Un piano per la rivoluzione green sarà stilato già a partire dall’inizio del 2022.

Infine si è raggiunta un’intesa per la battaglia dell’SPD sul salario minimo, che sarà aumentato al momento a 12 euro l’ora, ma che in futuro potrebbe aumentare ancora.

Qualcosa però manca in queste dodici pagine, un passaggio cruciale per gli accordi europei: il Patto di Stabilità.

Programma tedesco: non è stato definito un indirizzo per il Patto di Stabilità

Il Patto di Stabilità, messo in pausa per via degli effetti economici e sociali causati dalla pandemia di coronavirus, deve essere revisionato per permettere ai Paesi maggiormente danneggiati di rientrare nei parametri. Questa è la posizione, per esempio, di Francia e Italia.

Di tutt’altro avviso sono i Paesi cosiddetti “frugali”, ovvero: Austria, Paesi Bassi, Finlandia, Danimarca, Slovacchia, Lettonia, Svezia e Repubblica Ceca. Questi hanno firmato una richiesta congiunta per non cambiare i parametri, ma al massimo per renderli più elastici.

E la Germania? La Germania, con il peso chiave che ha all’interno dell’Europa, ha il compito di mediare tra le due posizioni, ma al momento non sembra esserci nessuna intenzione di far sapere in che direzione penderà la bilancia nel prossimo futuro, quando si dovrà decidere sul Patto di Stabilità.

Per il momento nell’accordo si legge:

Il Patto di Stabilità e crescita ha dimostrato di essere flessibile. Su questa base, vogliamo garantire la crescita, mantenere la sostenibilità del debito e garantire investimenti sostenibili e rispettosi del clima.

Parole che possono voler dire tutto come niente, ma al momento la sensazione è che il nuovo Governo tedesco non abbia intenzione di mettersi seduto a un tavolo per discutere di un’eventuale revisione del Patto.

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