Un gruppo emergente di economisti e imprenditori tedeschi ha recentemente formato il partito politico che sfida il supporto della Germania ai salvataggi della zona Euro: uno stress test per la coalizione di centro destra che si affaccia alle elezioni del prossimo autunno.
Alternative für Deutschland
Proprio a sei mesi dalle elezioni generali, si avvia il nuovo partito "Alternativa per la Germania" (Alternative für Deutschland, AFD) che potrebbe arrivare a guadagnare il suo posto in parlamento. Sebbene non abbia ancora raggiunto il 5%, soglia necessaria per ottenere la rappresentazione, secondo gli analisti del settore, ci sono buone possibilità che AFD guadagni anche il voto dei conservatori che intendono impedire la ri-nomina dell’attuale coalizione guidata dalla Cancelliera Angela Merkel.
Se alle prossime elezioni la coalizione della Merkel non riceverà sufficienti voti, la Cancelliera sarà costretta ad aggregarsi al centro-sinistra dei social-democratici (l’altro grande blocco della politica tedesca) per formare quella che in Germania chiamano "la grande coalizione".
Tale combinazione porterebbe ad una maggioranza parlamentare, ma allo stesso tempo costringerebbe il partito della Merkel ad abbandonare l’agenda conservatrice che lo caratterizza.
Il costo delle alternative
Il partito della Merkel è partito già all’offensiva; Volker Kauder, a capo del movimento conservatore, ha fatto sapere che nonostante le critiche del movimento AFD, la politica rimarrà invariata perché "C’è un’alternativa a tutto, anche all’Euro. Ma ogni alternativa all’Euro costerà molto di più alla Germania".
Al meeting d’avvio della campagna elettorale, la leadership del partito anti-Euro della Germania, AFD, ha messo sin da subito le cose in chiaro: "Siamo convinti che la zona Euro debba essere sciolta".
AFD come M5S?
Gli analisti politici ritengono che sia ancora troppo presto per misurare il grado di supporto che possa ricevere il nuovo partito alle prossime elezioni.
Ma sin dai primi sondaggi emerge l’incertezza politica che domina l’Eurozona; secondo i dati riportati dal WSJ, nessun partito al momento è il candidato preferito a vincere le elezioni del prossimo 22 settembre.
Alle ultime elezioni, il partito dei Free Voters (un altro movimento anti-euro) ha raccolto lo 0.5% dei voti; i Pirates, un gruppo di attivisti della rete, dopo aver vinto alcune elezioni locali sembrano oggi pronti a voler intraprendere il cammino verso il governo.
Il futuro della Germania, così come l’esito delle elezioni, dipende per buona parte dall’evoluzione dei fatti relativi alla crisi dell’Euro nei prossimi mesi. Nonostante il peso dei bailout, l’elettorato tedesco fino ad oggi ha appoggiato le iniziative della Merkel, ma se l’instabilità politica in Italia, ad esempio, dovesse riaccendere la fiamma dei timori sui mercati finanziari, riportando alla luce quel sentimento d’odio nei confronti della moneta unica, allora è sempre più probabile che la Germania decida alle prossime elezioni di appoggiare il partito che si propone di "mettere fine all’euro".
Alternativa per la Germania: identikit dei leader
La leadership del partito AFD è costituita da una serie di euro-scettici ben noti, personalità influenti dal punto di vista culturale ed economico:
- Hans-Olaf Henkel, ex direttore IBM Europa è notoriamente un critico dell’Euro; autore di "Salviamo il nostro Denaro! La Germania è svenduta - Come la frode dell’Euro mette a rischio la nostra ricchezza".
- Wilhelm Hankel, Karl Albrecht Schachschneider e Joachim Starbatty: economisti autori di libri che argomentano l’utilità dell’abolizione dell’Euro e che nel 2010 hanno fatto ricorso alla Corte Costituzionale, sostenendo che il supporto della Germania alla Grecia violasse la costituzione e che la clausola per il salvataggio non fosse prevista da alcun trattato.
AFD non è il primo partito tedesco anti-euro; nel passato i partiti euro-scettici sembravano piuttosto nazionalisti, per lo più appartenenti alle fila dell’estrema destra e proponevano programmi germano-centrici, fortemente ostili all’Europa. Ma le politiche anti-europee provenienti dall’estrema destra non piacciono molto all’elettorato tedesco, ed è proprio per questo che AFD abbraccia l’Europa, pur insistendo sul fatto che il contributo della Germania ai paesi indebitati della zona euro debba finire al più presto. Secondo i leader del nuovo partito, è proprio nell’interesse dell’Europa che deve interrompersi la guida della Merkel verso la maggiore integrazione.
Chi voterebbe il partito anti-euro?
La scorsa settimana il partito ha tenuto il primo meeting pubblico in un quartiere di Francoforte, centro finanziario ufficiale della Germania, nonché sede della Banca Centrale Europea e l’affluenza è state decisamente superiore alle aspettative; tanto che gli organizzatori hanno dovuto riadattare alla meglio lo spazio previsto e destinato al pubblico.
La folla era composta per lo più di uomini di mezza età, ormai stanchi dei partiti "prestabiliti". Gli analisti della politica tedesca li hanno definiti "Wutbürger"; "cittadini infuriati", una fascia della popolazione che si sente svenduta dalla politica dei grandi partiti.
Molti di essi, spiegano gli analisti, sono persone che non votano ormai da tempo; un’occasione per Alternative for Germany di mobilitare un blocco di elettori, ormai stanchi della politica.
"Si tratta di persone che non sono in difficoltà", ha detto Gero Neugebauer, scienziato politico della Free University di Berlino. "Queste sono persone che hanno paura di perdere il loro tenore di vita. Ecco perché, alla fine, danneggeranno la Democrazia Cristiana e il Liberi Democratici più dei socialdemocratici."
Le elezioni del prossimo settembre saranno una data di fondamentale importanza per la Germania e per l’intera Eurozona, oggi più che mai in bilico sul fronte politico.
| Federica Agostini | Dal: Wall Street Journal |
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