La guerra tra George Soros e Viktor Orban ad un punto di svolta: la fondazione del finanziere potrebbe presto lasciare l’Ungheria.
Quella tra George Soros e Viktor Orban è stata una guerra che ha sin da subito tenuto con il fiato sospeso schiere di osservatori internazionali.
Oggi, però, quel conflitto pare essere giunto ad un punto di svolta.
Secondo quanto riportato da alcuni quotidiani internazionali tra cui il Die Presse austriaco, la fondazione del magnate naturalizzato americano, la Open Society Foundations, cesserà di operare in Ungheria e da Budapest farà le valige in direzione Berlino.
Soros contro Orban: una battaglia infuocata
Il primo ministro d’Ungheria, Viktor Orban, ha sempre considerato Soros come un nemico, sia sul fronte ideologico che su quello economico. Il 16 settembre 1992, solo per ricordare uno degli eventi più importanti ad egli legati, il finanziere ha venduto allo scoperto sterline per un totale di 10 miliardi di dollari, causando così il crollo del pound e anche quello della lira italiana. Entrambe le valute sono state costrette ad uscire dallo SME mentre il finanziere ha intascato più di $1 miliardo grazie all’attacco speculativo.
Il disappunto di Orban, l’uomo che ha recentemente vinto un nuovo mandato politico è sfociato in vere e proprie misure contro il magnate. Tra queste come non annoverare le cosiddette “Leggi Stop-Soros”, un pacchetto di riforme volte alla repressione delle organizzazioni non governative, tra cui appunto la fondazione del finanziere.
Un vero e proprio boicottaggio quello messo in piedi da Orban che, in caso di conferme da parte della Open Foundation, potrebbe finalmente festeggiare “l’addio” all’odiato Soros.
Secondo alcuni media ungheresi, gli uffici della Open Society Foundation di George Soros smetteranno di operare in Ungheria il 31 agosto prossimo. Le attività si sposteranno prima a Vienna e poi a Berlino.
© RIPRODUZIONE RISERVATA