Fusione FCA-Renault, S&P: “Rating invariati, rischi d’esecuzione”

Mario D’Angelo

29 Maggio 2019 - 20:43

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Per S&P sono indubbi i vantaggi strategici di una fusione tra FCA e Renault, ma i rating rimarranno invariati finché non saranno risolti dubbi circa i rischi d’esecuzione sull’operazione

Fusione FCA-Renault, S&P: “Rating invariati, rischi d’esecuzione”

Standard & Poor’s raffredda l’entusiasmo sulla fusione FCA-Renault. Non che per l’agenzia di rating non ci siano vantaggi strategici, anzi, ma sono da tener presenti alcuni “rischi di “esecuzione”. Prima di modificare i rating di entrambi i gruppi, infatti, bisogna che questi trovino accordo sui termini effettivi della fusione, “inclusa la sua struttura di capitale”.

FCA-Renault, quali i vantaggi per S&P

Fra i vantaggi strategici della fusione fra due dei maggiori gruppi automobilistici europei, l’agenzia di rating S&P individua “diversificazione dei brand nei diversi segmenti di mercato, diversificazione geografica degli utili e investimenti tecnologici”. Nonché sinergie in termini di scala delle attività.

A impattare sul rating in modo positivo, sarebbero eventualmente la capacità della nuova società di rilanciare FCA in Europa, che negli ultimi anni ha compiuto grossi investimenti quasi soltanto negli Stati Uniti, e l’accelerazione sulla produzione di auto elettriche.

S&P, rischi di esecuzione per fusione case automotive

Si tratta di elementi di cui i mercati sono ben consapevoli, tanto che negli ultimi giorni le azioni dei due titoli hanno compiuto consistenti balzi in avanti. Tuttavia l’operazione “comporta rischi di esecuzione, soprattutto in considerazione della debolezza dei mercati automotive globali e delle tensioni commerciali”. Il problema insomma è la crisi del mercato automobilistico, particolarmente colpito dalla trade war USA-Cina.

Altro fattore problematico sono le relazioni molto profonde fra Renault e i suoi partner giapponesi Nissan e Mitsubishi. Questi ultimi potrebbero infatti allungare i tempi dell’accordo sulla fusione al 50%. Quest’ultimo punto, però, potrebbe rivelarsi di facile risoluzione.

Partner giapponesi di Renault “mai tenuti all’oscuro”

Parlando alla stampa al termine di un incontro a Tokyo fra i vertici delle tre case automobilistiche, il presidente di Mitsubishi Motors Corp Osamu Masuko ha detto che il socio francese non lo ha mai tenuto all’oscuro dell’operazione. “Dal nostro punto di vista, il fatto che ci stiano illustrando la loro posizione significa che vogliono che noi partecipiamo all’alleanza”, ha aggiunto.

L’amministratore delegato di Nissan Motor Hiroto Saikawa si è spinto anche più in là, affermando che un’eventuale fusione fra Fiat-Chrysler e il gruppo Renault rappresenterebbe per i giapponesi un’opportunità per migliorare la propria performance.

Insomma, il nodo dei soci di Renault sembra essere ormai sciolto. Ora tocca a tutti gli altri. Finché questi non saranno delineati con maggior chiarezza, i rating di S&P rimarranno invariati.

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