L’emissione, denominata in euro, avrà una scadenza compresa tra 15 e 25 anni e sarà effettuata al termine di un roadshow che inizierà il prossimo 6 gennaio.
Dopo la Polonia, anche la Francia ora è pronta a lanciare il suo primo green bond. Stando a quanto viene riportato da Ifr, servizio Thomson Reuters, i transalpini hanno assegnato a un pool di istituti di credito il compito di gestire l’emissione via sindacato di un bond “verde”, ovvero un titolo obbligazionario utilizzato per finanziare progetti in ambito ambientale e sociale (centrali eoliche, edifici eco-compatibili, iniziative per la prevenzione e il controllo dell’inquinamento, ecc.).
Il primo emittente sovrano a sperimentare questo strumento è stato la Polonia, che a dicembre ha lanciato un green bond a 5 anni da 750 milioni di euro.
Varsavia, pur non ottenendo particolari benefici in termini di prezzo rispetto alla curva del debito tradizionale, è comunque riuscita ad attirare nuovi investitori. La Francia ora spera di fare altrettanto.
L’emissione, denominata in euro, avrà una scadenza compresa tra 15 e 25 anni e sarà effettuata al termine di un roadshow che inizierà il prossimo 6 gennaio.
Green bond: nel 2016 emesse obbligazioni verdi per $81 mld
Nel 2016, secondo i dati forniti dal Climate Bonds Initiative, sono stati emessi green bond per 81 miliardi di dollari da enti governativi, banche e varie società. Nel 2013 ammontavano a 10 i miliardi investiti in obbligazioni verdi. Un lead manager contattato dalla Reuters spiega che
“L’emissione polacca era relativamente piccola e relativamente breve. Il punto chiave qui è che si tratta di un Oat: il formato è lo stesso e anche l’importo sarà quello standard per un titolo del debito pubblico francese”.
Le banche che cureranno l’emissione del green bond francese saranno Barclays, Bnp Paribas, Credit Agricole, Morgan Stanley, Natixis e Societé Generale.
Green bond: strumento sempre più diffuso
Il 2015 è stato un anno record per le obbligazioni verdi. Il settore più quotato è stato quello dei trasporti, a cui è legato ben il 67% del totale dei bond considerati, come si legge in uno studio pubblicato proprio dalla Ong Climate Bonds Initiative e commissionato dalla banca londinese HSBC.
Al secondo posto troviamo il comparto energetico col 19%, seguito a distanza da altre aree (industria e costruzioni, acqua, rifiuti e inquinamento, agricoltura e foreste).
Oltre il 60% dei green bond è stato emesso da un ente pubblico o controllato dallo Stato. Il 35% del totale, per un valore di 239,3 miliardi di dollari (215 miliardi di euro), è stato emesso in yuan.
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