Francesca Donato (progetto Eurexit): necessario un ricambio in politica per uscire dall’Euro

Dimitri Stagnitto

13/03/2014

Francesca Donato, avvocato siciliano e fondatrice dell’associazione Progetto Eurexit, spiega in un’intervista a Forexinfo la storia e gli obiettivi del progetto.

Francesca Donato (progetto Eurexit): necessario un ricambio in politica per uscire dall’Euro

In Europa (specialmente al sud) si sta sempre peggio e sono sempre più numerosi i movimenti e le associazioni critiche nei confronti della moneta unica e dell’Europa.

Abbiamo intervistato Francesca Donato, fondatrice dell’associazione no-profit Progetto Eurexit nata lo scorso settembre a Palermo.

Il nome lascia pochi dubbi sullo scopo dell’associazione e i personaggi di riferimento per l’associazione a livello di teoria economica sono quelli di spicco della teoria per cui la salvezza dell’Italia passa da un’uscita dall’Euro: Alberto Bagnai, Claudio Borghi, Antonio Maria Rinaldi.

Proprio per questi economisti l’avv. Donato lancia un vero e proprio endorsement.

Ecco l’intervista:

Lo scorso settembre è stata inaugurata l’associazione legata al progetto Eurexit: com’è nata l’idea di un progetto del genere?
L’idea è nata a seguito di un lungo lavoro di studio ed approfondimento sui temi della crisi dell’eurozona, delle politiche bancarie e finanziarie e sulle prospettive economiche dell’Italia. Ho preso coscienza che un tale lavoro di ricerca ed approfondimento, grazie al quale ho potuto farmi un’opinione indipendente e ragionata su tali questioni, non poteva essere svolto da tutti, ma solo da pochissime persone, dato che richiede molto tempo e dedizione. Considerando però l’enorme importanza di un’informazione corretta e completa per capire le vere ragioni della crisi e le dinamiche economiche internazionali, ho deciso di creare un sito web per concentrare tali informazioni e renderle disponibili in un linguaggio accessibile anche ai profani della materia. Da qui, poi, l’idea si è sviluppata portando alla creazione di un vero progetto di uscita dall’euro, accompagnato da un programma politico da realizzare a seguito dell’uscita.

In questi primi mesi l’associazione ha trovato riscontro nella popolazione? Quanti associati hanno deciso di aderire al progetto e sostenerlo?
Assolutamente sì, ho riscontrato moltissimo interesse a vari livelli, sia fra la cittadinanza, che nell’ambito politico e mediatico. Fino ad oggi si sono iscritte al progetto circa trecento persone, in tutta Italia, ma moltissimi altri ci seguono tramite facebook e twitter.

Quali attività propone l’associazione per diffondere il suo messaggio?
Utilizziamo ogni via di comunicazione disponibile, dal web ai social network, agli incontri con altre associazioni sui territori, a convegni o forum su temi economici... Non escludendo i mass media: giornali, radio e televisioni.

Volendo prevedere il futuro, pensa che un eventuale Eurexit per l’Italia nascerà da una volontà politica interna o dalla pressione di fattori esterni come attacchi speculativi in stile Soros?
Viste le recenti dinamiche politiche, che hanno rinviato ancora le prossime elezioni nazionali, credo si possa escludere che una scelta politica interna determinerà a breve l’uscita dell’Italia dall’euro. Quindi, realisticamente, credo che l’euro crollerà perché lo decideranno i mercati, o forse a seguito dell’uscita di qualche altro importante Paese, come la Francia.

Crede che sia possibile un’uscita dall’Euro gestita dall’attuale classe politica?
Se l’uscita dovesse imporsi, credo che l’attuale classe politica sarebbe completamente impreparata ed inadatta a gestirla. Servirebbe un cambiamento di governo e soprattutto delle figure a capo dei ministeri dell’economia, degli esteri e delle finanze, in grado di padroneggiare con sicurezza, autorevolezza e competenza le tecnicalità da affrontare in una fase di passaggio molto delicata.

Ha dei nomi in mente per le figure che ha citato?
Per i ruoli di ministro dell’economia e finanze vedrei il Prof. Alberto Bagnai; per gli Esteri Antonio Maria Rinaldi; per lo sviluppo economico il Prof. Claudio Borghi Aquilini e per le riforme Costituzionali il Magistrato Dott. Luciano Barra Caracciolo.

Esiste una possibilità di riscatto per l’Italia pur restando nell’Euro o l’uscita dalla moneta unica è a suo avviso l’unica strada percorribile?
Non esiste alcuna alternativa possibile all’uscita dall’euro, nel mondo reale, per l’Italia, ma nemmeno pre l’Europa, per salvarsi dal disastro. Ogni altra opzione di cui si sente discutere è puramente illusoria, perché basata su eventi irrealizzabili per ragioni politiche e culturali, indipendenti dalla nostra volontà, o perché semplicemente inefficace a garantire la ripresa dell’economia.
Questo è un dato certo, di cui sempre più politici e cittadini si stanno rendendo conto. Speriamo che il giorno in cui tutti coloro che sono chiamati a decidere lo capiranno, non sia troppo tardi.

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