Russia-Turchia: storico incontro che segna la pace e il riavvicinamento fra Putin ed Erdogan. Ma nonostante questo il mondo trema. Ecco il perché.
Russia e Turchia fanno la pace. È oggi, infatti, il giorno dello storico incontro di San Pietroburgo fra Putin ed Erdogan, incontro che prende vita dopo svariati mesi di relazioni tese e poco amichevoli. Ormai sembra pace fatta tra Turchia e Russia, ma nonostante questo il mondo trema. Perché?
Quello di oggi è uno storico incontro, o meglio una riconciliazione per molti versi inattesa, data la grande distanza che intercorre fra Russia e Turchia non solo per le diverse visioni in merito alla guerra civile siriana, ma soprattutto per l’incidente avvenuto nel novembre scorso, nel quale un jet russo è stato abbattuto dalla Turchia. La reazione della Russia non si era fatta attendere in quell’occasione e Putin aveva immediatamente definito la Turchia di Erdogan una “traditrice”.
Nonostante questo, e con l’incontro di oggi dopo il fallito colpo di stato ai danni del governo turco e del suo presidente, Erdogan sembra aver trovato in Putin ciò di cui ha bisogno - tra l’altro si ricordi come Putin sia stato uno dei primi leader internazionali a schierarsi contro il golpe turco. Con l’incontro di San Pietroburgo si va in scena per la pace, dunque, e le relazioni fra Putin ed Erdogan sembrano tornare serene. Ma perché l’incontro e il riavvicinamento fra Turchia e Russia preoccupa tanto il mondo intero?
Incontro Turchia-Russia: ecco a chi si deve il riavvicinamento
Così come afferma ilsole24ore.it, il riavvicinamento fra Turchia e Russia è imputabile a tre personaggi che hanno lavorato “dietro le quinte” per la risoluzione della crisi e per la riapertura dei contatti e delle relazioni diplomatiche fra i due paesi.
Cavit Caglar, imprenditore turco con grandi interessi in territorio russo, è stato, secondo il giornale, uno dei principali artefici dello storico incontro fra Russia e Turchia. Caglar, insomma, è stato il canale per riaprire le relazioni diplomatiche fra Russia e Turchia, il tutto tramite l’intermediazione del capo di stato maggiore turco Hulusi Akar e del presidente del Kazakistan Nursultan Nazarbayev.
A quanto pare, è stato proprio grazie all’intercessione di questi personaggi che Erdogan ha deciso di inviare una lettera di riconciliazione a Putin. Nella lettera il presidente turco Erdogan si è “scusato” più o meno implicitamente, per l’abbattimento del jet russo, evento che ha causato mesi di congelamento nelle relazioni tra i due paesi. Risultati di questa missiva sono stati proprio la pace e il riavvicinamento siglati con l’incontro di oggi a San Pietroburgo.
Incontro Putin-Erdogan: cosa guadagneranno dal riavvicinamento
Non sono solo motivazioni di pura cortesia a spingere verso il riavvicinamento fra Turchia e Russia, ma il ventaglio di guadagni per l’una e per l’altra parte è molto più ampio di quello che sembra. La “guerra” iniziata in seguito all’abbattimento del jet russo da parte degli F-16 turchi ha causato una vera e propria battuta d’arresto nei commerci fra i due paesi. Le esportazioni della Turchia in Russia sono crollate nel primo semestre del 2016 rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Tra l’altro, la crisi tra i due paesi ha bloccato alcuni progetti energetici condivisi fra Russia e Turchia, come il progetto di gasdotto TurkStream nel Mar Nero e la centrale nucleare di Akkuyu costruita dalla Russia sul territorio della Turchia. Si noti, tra l’altro, che prima dell’incidente del jet abbattuto, la Russia era il mercato principale per le esportazioni di frutta e verdura dalla Turchia, per non parlare poi delle implicazioni che il riavvicinamento potrebbe avere sul settore del turismo. Entrambi i paesi avrebbero di che gioire davanti relazioni sempre più strette.
Russia-Turchia: perché il mondo trema dopo l’incontro
Prima di lasciare la Turchia in direzione Russia - nel suo primo viaggio dopo il fallito colpo di stato che ha dato vita ad una violenta epurazione della Turchia - il presidente Erdogan ha definito Putin come un amico e si è detto pronto a ristabilire nuove relazioni con il paese. Questo riavvicinamento tuttavia ha destato timore in tutto il mondo, ma perché?
Dal punto di vista dell’Unione Europea, come non manca di sottolineare ilsole24ore.it, l’ipotesi di una membership turca sembra ormai essere svanita nel nulla, soprattutto dopo la reazione di Erdogan al fallito colpo di stato che ha scosso il paese. Tuttavia, la preoccupazione maggiore che l’Unione Europea ha nei confronti della Turchia riguarda il problema dei migranti. Più volte infatti Erdogan ha minacciato di far saltare il cordone di contenimento cui il paese ha dato vita alle porte d’Europa. Il resto del mondo sta tremando davanti la possibilità di riavvicinamento fra Turchia e Russia, soprattutto per i timori legati ad un cambiamento di strategia da parte di entrambi i paesi, il che non farebbe altro che aumentare l’incertezza globale.
Non è solo l’Europa a tremare davanti al riavvicinamento tra Turchia e Russia, soprattutto perché la ripresa delle relazioni fra i due paesi sembra rientrare nella strategia di Erdogan di rafforzarsi politicamente contro gli Stati Uniti, accusati dal presidente turco di essere gli artefici del fallito golpe - soprattutto per la mancata estradizione del leader religioso Gulen, nemico di Erdogan.
Insomma, è l’ipotesi di un cambiamento repentino di strategia politica - soprattutto sul fronte siriano - a mettere in agitazione il resto del mondo davanti all’incontro e al riavvicinamento ormai sancito fra Russia e Turchia.
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