Sul forex prosegue la fase negativa dello yen, spinto verso il basso dalla forza dei listini azionari più importanti e dalle attese di rimpasto di governo in Giappone
L’attuale fase di mercato vede come protagonista negativo sul forex lo yen giapponese, che sta soffrendo molto il boom delle borse americane (su livelli record) e l’ottimo andamento del listino azionario di Tokyo. La valuta nipponica presenta una storica correlazione inversa rispetto all’andamento delle borse. In pratica lo yen si deprezza molto quando i mercati azionari si muovono al rialzo con decisione, in un clima di euforia generalizzata.
Nelle fasi di mercato negative, in particolare quando si diffonde il panico, lo yen tende ad apprezzarsi in modo energico contro tutte le principali valute mondiali. Attualmente gli investitori continuano a muoversi in un contesto di risk on, grazie al mantenimento di politiche monetarie ultra-accomodanti da parte delle grandi banche centrali, e sembrano dare poco peso alle tensioni geopolitiche in costante aumento in Ucraina e Iraq. Ciò favorisce la discesa dello yen, che comunque appare debole anche per un altro motivo.
Infatti domani il governo nipponico guidato dal premier Shinzo Abe dovrebbe annunciare un rimpasto nel governo, ma soprattutto un maggiore appoggio agli investimenti del mega-fondo pensione giapponese da 1.200 miliardi di dollari. Gli investitori si aspettano che nuova liquidità possa essere così riversata sui listini azionari, spingendo oltremodo le borse. Secondo i media del paese del Sol Levante, il nuovo ministro della Sanità sarà Yasuhisa Shiozaki, particolarmente incline a una maggiore diversificazione delle risorse finanziarie del fondo pensione nazionale.
Sul forex lo yen continua a perdere terreno, soprattutto nei confronti del dollaro americano. Il tasso di cambio USD/JPY è volato fino a 104,88, ai massimi da metà gennaio scorso. Negli ultimi trenta giorni il cambio ha guadagnato il 2% e a questo punto sembra ben proiettato verso i top dell’anno posti a 105,44. Secondo gli strategist di Citigroup per il Giappone, la debolezza cronica dello yen può essere il segnale di aspettative di nuovi allentamenti monetari da parte della Bank of Japan, in particolare dopo la pubblicazione dei dati deludenti sulla produzione industriale.
La moneta nipponica sta perdendo quota anche contro tutte le altre valute più importanti. Il tasso di cambio EUR/JPY è salito fino a 137,72, quando invece la scorsa settimana aveva toccato un bottom in area 136,40. Sale anche il cross GBP/JPY, che sfiorato 174, mentre il cross AUD/JPY ha toccato il massimo più alto da giugno 2013 a 97,59. Secondo gli esperti, salvo un notevole peggioramento del quadro geopolitico in Ucraina o uno shock sui mercati finanziari, il trend discendente dello yen è destinato a proseguire almeno fino al termine dell’anno in corso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Argomenti