La sterlina resta sotto pressione sul forex, a seguito del tono particolarmente "dovish" della BoE nell’ultimo Inflation Report pubblicato prima di Ferragosto
Non si placano le vendite sulla sterlina, che fino a metà luglio scorso era una delle grandi protagoniste sul mercato forex raggiungendo tra l’altro il massimo più alto da ottobre 2008 poco sotto quota 1,72 dollari. Da allora la valuta di Sua Maestà ha registrato un brusco sell-off, con i prezzi che stamattina sono addirittura scesi sotto 1,6450 ai minimi da metà febbraio scorso. La sterlina sta soffrendo la spaccatura venutasi a creare recentemente all’interno del Monetary Policy Committee della Bank of England, dove alcuni membri del board avrebbero voluto sin da subito un incremento del costo del denaro dall’attuale minimo storico dello 0,5%.
Poco prima di Ferragosto la Banca d’Inghilterra aveva pubblicato il consueto rapporto trimestrale su inflazione e crescita, sottolineando il buon andamento dell’economia britannica. Le previsioni di crescita per l’anno in corso sono state alzate al 3,5% dalla precedente stima del 3,4%, mentre per il 2015 i vertici della BoE si aspettano una crescita del pil del 3% (anziché del 2,9%). Il tasso di disoccupazione dovrebbe poi diminuire più rapidamente del previsto, attestandosi sotto il 6% entro fine anno e scendendo ulteriormente fino al 5,5% nel 2017.
La BoE ha però annunciato di aver messo sotto stretta sorveglianza la crescita dei salari: qui le stime sono state tagliate all’1,25% dal 2,5% di maggio. Mark Carney, governatore della BoE, ha precisato che l’aumento dei tassi di interesse nel Regno Unito sarà “graduale e limitato”. Le sue dichiarazioni hanno raffreddato gli entusiasmi tra gli investitori, che si aspettavano un primo ritocco all’insù dei tassi già nell’ultimo trimestre del 2014. Ora la maggior parte degli esperti ritiene che il costo del denaro sarà alzato leggermente solo a partire dal primo trimestre del 2015.
I tassi nel Regno Unito dovrebbero crescere di 15 basis point ogni trimestre a partire dal prossimo anno, per arrivare in modo graduale al 2,25% nel 2017. Il tono da “colomba” della BoE ha influito tantissimo sulla performance della sterlina, che dai top di metà luglio scorso è arrivata a perdere il 4,5% nei confronti del dollaro americano. Quando manca circa mezz’ora all’apertura delle borse europee, il tasso di cambio GBP/USD quota intorno a 1,6470 dopo aver toccato un bottom intraday a 1,6444. Il cross EUR/GBP, che ieri ha guadagnato lo 0,9%, quota poco sotto 0,7980.
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