Secondo quanto recentemente riportato dal bollettino mensile della Banca Centrale Europea, le performance dell’Euro sui mercati valutari registrano un generale apprezzamento ed il conseguente rialzo contro le altre valute, major e non, del mercato Forex.
Dopo il violento calo registrato dall’Euro durante l’estate, la moneta unica è tornata a guadagnare terreno arrivando anche ad accendere qualche campanello dall’allarme sui rischi che potrebbe comportare un eccessivo apprezzamento della valuta.
Tasso di cambio: il grande recupero
Infatti, nella media mensile, risulta che nel complesso l’Euro abbia guadagnato circa lo 0.8%, anche se rispetto al gennaio del 2012 il tasso di cambio dell’Euro risulta inferiore dello 0.3%. Bisogna tuttavia ricordare che proprio nel 2012 il tasso di cambio nominale dell’Euro ha raggiunto i minimi storici dall’inizio della crisi, in particolare all’inizio dell’estate.
A partire da settembre, però, il deprezzamento dell’Euro sembra aver trovato conforto tra le braccia della Banca Centrale Europea che annunciando il lancio di una misura straordinaria (inteso come misura di politica monetaria non-convenzionale) quale il programma OMT, sembra aver ridato ai mercati la forza di poter credere nella moneta unica che da allora ha ripreso ad essere progressivamente apprezzata.
Volatilità sull’Euro: moderata
Nel bollettino mensile, la BCE sottolinea come i mercati siano ancora caratterizzati da un contesto di scarsa volatilità. La volatilità rimane ancora moderata, anche se il sentiment degli investitori nei confronti della moneta unica è tendenzialmente migliorato. Nonostante le problematiche condizioni economiche di alcuni paesi dell’area Euro, infatti, sono ormai placati i timori distruttivi sulla moneta unica.
Picchi a parte, il grafico della volatilità sull’Euro conferma questa situazione.
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| Fonte: Bloomberg |
Forex: le performance dell’Euro
Secondo quanto riportato dal Bollettino BCE sui tassi di cambio con l’Euro, ecco un breve resoconto delle migliori performance della moneta unica, scambiata contro il Dollaro, la Sterlina, il Franco Svizzero e lo Yen.
- Euro/Dollaro
Il tasso di cambio Euro/Dollaro ha guadagnato il 2.6% rispetto al gennaio del 2012 ed è in salita dello 0.5% rispetto al mese di dicembre.
Non dimentichiamo inoltre che ad agosto 2012 il tasso di cambio Euro/Dollaro era 1.23 con l’Euro in calo del 11.6% rispetto alla media annuale del 2011.
- Euro/Yen
Durante l’ultimo mese, Euro/Yen è il cambio che registra l’incremento maggiore: un guadagno per l’Euro del 6.5% che segna un più 16.8% rispetto al gennaio del 2012. Il tasso di cambio di Euro/Yen durante il mese di dicembre è registrato dalla BCE al 107.3, mentre oggi si aggira attorno alla zona 119.
- Euro/Franco Svizzero
Il tasso di cambio Euro/Franco Svizzero è in aumento dello 0.3% rispetto al mese di dicembre 2012, mentre registra un calo dello 0.4% nella comparazione annuale col gennaio 2012.
- Euro/Sterlina
Anche contro la valuta inglese l’Euro registra un apprezzamento mensile dello 0.5% e un calo del 1.1% su scala annua.
Bilancio finale tra il 2012 e il 2013
In conclusione, nella scala stilata dalla BCE, l’Euro registra un significativo guadagno annuale (da gennaio 2012 a gennaio 2013) contro il Dollaro e contro lo Yen, mentre registra i cali più evidenti nei cross con lo Złoty Polacco (-8.3%), il Fiorino Ungherese (-7.8%) e il Won Sudcoreano (-6.2%). Rimangono invece entro il range della parità i cambi tra l’Euro e le valute dell’ERM II, l’accordo Europeo che di fatto impedisce la svalutazione competitiva delle valute europee.
Bilancio positivo, dunque, quello della Banca Centrale Europea sul tasso di cambio dell’Euro anche se, come molti analisti hanno già sottolineato, le buone performance della moneta unica non possono essere attribuite ad altrettante brillanti performance dell’economia.
Le economie più importanti del blocco dell’Euro portano i segni evidenti della crisi (e della recessione) e la stessa Germania è in difficoltà (tanto che, di fatto, ha deciso di far rimpatriare parte delle riserve auree tenute all’estero). Se l’apprezzamento dell’Euro non sarà presto corredato da un’economia in evidente ripresa, il rischio è l’effetto boomerang: recessione economica e una valuta troppo forte e poco competitiva.
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