Sul mercato del foreign exchange (forex), dilaga una nuova paura e al centro del mirino ci sono le banche centrali. I traders valutari stanno rapidamente rivolgendo le loro attenzioni verso quei paesi che sembrano meno intenzionati a svalutare le proprie monete, visto che l’ultimo alleggerimento quantitativo dagli Stati Uniti sembra aver diffuso il timore riguardo alla possibilità di una "guerra di valute".
QE3: le reazioni del mercato Forex
Molti, anche tra gli investitori maggiori, sostengono che il QE3 (il terzo round del quantitative easing messo in atto dalla Federal Reserve) indebolirà progressivamente il Dollaro Americano innescando così maggiori possibilità di guadagno con le valute dei paesi emergenti.
Altri, invece, sembrano rivolgere la propria attenzione anche verso quei paesi le cui valute sono "mal messe", come ad esempio l’India o la Russia; oppure quei paesi le cui banche centrali sembrano essere più benevole, ad esempio il Messico, che non ha una storia poi così lunga legata al mercato valutario.
Contro il Dollaro Americano
La Corona Ceca (CZK) è la valuta meno performante contro il Dollaro (USD) da quando il QE sia stato lanciato e, come strumento per lo stimolo dell’economia, la scorsa settimana il governatore della banca centrale Ceca ha implementato il potenziale per favorire lo scambio sul mercato forex.
Il Real Brasiliano (BRL) è stato ancor più debole nelle ultime due settimane, dopo che il ministro delle finanze, Guido Mantega, ha apertamente annunciato che difenderà la valuta brasiliana da ogni possibile minaccia "guerra di valute".
Anche lo Yen Giapponese (JPY) si è indebolito rispetto al Dollaro dall’intervento della Federal Reserve, nonostante il tentativo della Bank of Japan di implementare il programma di acquisto per i titoli di stato.
In questo quadro, entità come la Bearing Asset Management e la Amundi evitano accuratamente il Real Brasiliano e preferiscono invece il Peso Messicano (MXN) - visto che la banca ha espressamente confermato di essere felice per la possibilità di futuri apprezzamenti della propria valuta.
Dalla Amundi fanno sapere: "Sul mercato valutario, il Messico è una realtà emergente e molti investitori sono convinti che la banca centrale non intenda intervenire (in caso di apprezzamento della valuta). Il Dollaro di Singapore (SGD) e il Rublo Russo (RUB), invece, sembrano essere i futuri candidati di un alleggerimento quantitativo".
Forex e Banche Centrali: odi et amo
A questo punto, gli investitori sul mercato del forex, prima di decidere su cosa e come investire, sembrano voler studiare la storia delle banche centrali in relazione agli interventi di stimolo monetario. Altri, invece, preferiscono puntare su quelle valute che per quest’anno si siano indebolite oltre modo, come ad esempio le valute di Russia e India che, al di sopra di forti aree di supporto, rimangono al di sotto dei loro massimi annuali e, per questo, avrebbero meno possibilità di intervento da parte delle banche, dunque rappresentano investimenti "meno rischiosi".
Altri, invece, credono che gli effetti del QE3 possano essere minori visto che le banche centrali dei mercati emergenti si trovano a dover compiere scelte difficili: indebolire la propria valuta così da stimolare l’attività delle esportazioni e conseguentemente la crescita, oppure permettere alle proprie valute di rinforzarsi e compensare così l’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari.
A nessuno piace la guerra
Il punto è che il Dollaro Americano ha mostrato segni di ripresa anche dopo il QE3, viste le condizioni dell’Eurozona che sembrano tutt’altro che risolte.
Insomma, il timore nei confronti di una "guerra di valute" rende tutti molto più cauti ed incerti; in una situazione complessa in cui giocano valute, banche centrali ed investitori ed è sempre più difficile riuscire a delineare un quadro completo e, soprattutto, affidabile.
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