Istintivamente, e forse un po’ ingenuamente, si potrebbe supporre che le banche centrali tendano a rafforzare la propria valuta, ma in questi ultimi periodi ci stiamo rendendo conto che molti istituti centrali cercano di operare nella direzione inversa, ovvero nel senso della svalutazione. Perché? Quali sono le cause? E quali potrebbero essere gli effetti di questi "sbalzi" valutari?
Recessione economica globale, meglio correre al riparo
Tutto ha origine dal timore della possibilità di una recessione economica globale che spinge gli investitori grandi e piccoli a cercare qualche sicurezza nei beni e nelle valute "rifugio" (safe havens) come ad esempio l’oro, il franco svizzero o lo yen giapponese, considerati per molti versi come "paradisi" in grado di difendere gli investitori e i loro investimenti dal contagio della piaga della crisi economica. Se gli investitori fuggono dai "pilastri" dei mercati come il Dollaro Americano o l’Euro, ne consegue che i safe havens aumentino il loro valore rispetto ai primi.
Ma l’economia non è fatta di soli mercati finanziari e valutari, l’aumentare di valore di certe valute rispetto ad altre accende l’allarme del pericolo deflazione e della ricaduta sul settore delle esportazioni. Soprattutto perché Europa e Stati Uniti rappresentano i "grossi" clienti di queste economie.
Banche Centrali: svalutare per non uccidere l’economia
Svizzera, Giappone e Brasile sono l’esempio lampante di quanto stia avvenendo. Se i prezzi delle esportazioni aumentano per i compratori, il rischio è che tutto il settore tenda ad un calo, portandosi dietro vendite, posti di lavoro e inflazione.
La Swiss National Bank ha annunciato pochi giorni fa, di aver fissato sul cambio con l’Euro, la linea del 1.20, ovvero un riferimento limite per il cambio che altrimenti porterebbe alla "sopravvalutazione del Franco" e rappresenterebbe una reale minaccia per l’economia svizzera.
Oggi, la Bank of Japan ha dato la sua risposta a Fed e BCE annunciando l’estensione del programma di acquisti. Tuttavia, spiegano gli analisti, l’intervento della BoJ potrebbe rimanere insufficiente, visto che dovrà limitare l’ascesa dello Yen sul Dollaro e sull’Euro.
Fed e BCE hanno in qualche annunciato programmi illimitati: la Fed terrà attivo il programma fino alla ripresa dell’economia, la BCE è pronta ad acquistare titoli senza limiti. Il timore, a questo punto, è che tale intervento possa rivelarsi insufficiente agli scopi prefissati.
Guido Mantenga, Ministro dell’economia in Brasile, ha lanciato un nuovo grido contro i danni che il QE3 sta causando alle economie emergenti. Mentre il Real, e con lui l’economia Brasiliana, lottano per arginare l’ascesa contro il Dollaro Americano che rischia di riportare l’economia ad un livello di stagnazione senza precedenti.
La nuova era di guerre valutarie
Dal lancio del QE3, il dollaro è sceso ai minimi di 7 mesi contro lo Yen, e ai minimi di quattro mesi contro l’Euro. Marc Faber non è l’unico a "tuonare" contro le politiche monetarie della Fed che distruggeranno il mondo, secondo la Bank of New York, infatti, gli interventi monetari operati da Fed e BCE scateneranno una nuova era di "guerre valutarie".
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